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Hearing dogs, i cani guida per i non udenti

Il cane è da sempre considerato il migliore amico dell’uomo, e non solo per l’affetto e l’amore incondizionati che ci dimostra, ma soprattutto, per il suo spiccato desiderio di lavorare accanto all’uomo. Questa caratteristica, insieme al suo olfatto e udito molto più sensibili dei nostri, fa sì che il cane trovi largo impiego nel mondo del sociale sempre a fianco del suo conduttore.

Tutti conosciamo i cani guida, ma avete mai sentito parlare degli hearing dogs?

Accanto ai più conosciuti cani guida per non vedenti, da qualche tempo vengono addestrati anche cani impiegati come ausilio per i non udenti. Il primo approccio verso questo tipo di addestramento è molto recente, risale infatti al 1974, anno in cui presso una scuola di addestramento americana del Minnesota, inizia lo studio di un percorso per la preparazione di questi cani.

Nel nostro paese invece abbiamo dovuto attendere il 1998, quando l’associazione Anucss onlus inizia a lavorare a questo tipo di progetto volto a formare appunto gli hearing dogs. Ma quali cani possono essere formati per questo tipo di lavoro?

A differenza dei cani guida per non vedenti che devono essere per ovvie ragioni di grandi dimensioni, per gli hearig dogs le dimensioni non sono un fattore discriminante e sono ammessi tutti i cani con o senza pedigree.

Quali compiti svolge un hearing dog? Un cane guida per non udenti deve sostituire in tutto e per tutto le orecchie del suo compagno: il suo compito perciò è quello di “rispondere” al suono della sveglia, al campanello della porta, al bollitore dell’acqua e così via; può essere addestrato anche a riconoscere altri tipi di rumore in base alle esigenze della persona, come per esempio il pianto di un bambino.

Dopo aver udito un suono, il cane va direttamente dal padrone, lo tocca (in genere si insegna ad usare il tocco del naso sulla mano per i cani di taglia medio-grande, invece uno di taglia piccola potrebbe anche toccare la gamba con le zampe) e lo porta alla fonte del rumore. Per arrivare a questi risultati è necessario un percorso di addestramento lungo e mirato.

Sicuramente lavorare con il soggetto sin da cucciolo permette di far acquisire al cane una risposta migliore e più veloce. Ovviamente è di grande importanza il grado di socializzazione del cane, in quanto se esistono problemi pregressi legati ad una deprivazione sensoriale (per esempio soggetti provenienti dai canili) bisognerà prima lavorare sul recupero comportamentale.

L’addestramento dura circa un anno, che l’animale trascorre vivendo insieme al suo istruttore; parallelamente comincia la formazione dell’utente che prenderà il cane, e iniziano degli incontri conoscitivi. Successivamente dovrà essere effettuata la preparazione personalizzata in base alle esigenze dell’utente direttamente a casa, così da permettere anche la generalizzazione dei suoni acquisiti. Per tutto l’anno successivo il binomio sarà affiancato e assistito per verificare il lavoro svolto.

Grazie a questo splendido lavoro è possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini disabili.

(L’autrice è addestratrice e titolare della pensione Happy Dog)

 

Aurora Tagliavia

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Aurora Tagliavia
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