“Lady Mafia”, il direttore risponde alle polemiche: “È un fumetto che registra la realtà”

di Francesco Reina

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“Lady Mafia”, il direttore risponde alle polemiche: “È un fumetto che registra la realtà”

| martedì 25 Febbraio 2014 - 16:18

“Lady Mafia” è il nome del fumetto pugliese che narra le vicende di Veronica De Donato, una donna, o meglio, un killer spietato e infallibile che semina terrore e morte. Sia a causa della storia in sè, sia a causa del chiaro riferimento alla Mafia, la miniserie noir ha suscitato non poche critiche.

Loris Castriota Skanderbegh, direttore della testata che pubblica il fumetto in questione, ha deciso di rispondere alle polemiche sollevate e alla richiesta di ritiro di Lady Mafia dalle edicole voluto da parte della commissione nazionale e dell’associazione di Don Luigi Ciotti.

“La proverbiale tempesta nel bicchiere d’acqua scatenata attorno al fumetto mi provoca contemporaneamente un po’ di tristezza e un po’ di gioia. Tristezza perché mi rendo conto che le istituzioni –pubbliche o private che siano – continuano a interpretare con grande rigidità i propri ruoli, applicando metodi ‘antichi’ per perseguire i propri obiettivi, ed è proprio per quella rigidità che falliscono nel perseguirli. Non meriterebbero più concreto obiettivo gli sforzi dell’Antimafia e di ‘Libera’?

La gioia che mi ha causato il ritardo della mia risposta sta proprio nelle reazioni di tanti lettori: loro stessi hanno messo in luce le obiezioni che volevo fare alle tesi di Mattiello (ndr. Davide, deputato Pd e componente della Commissione antimafia) e di ‘Libera’. Vuol dire che i lettori hanno compreso lo spirito del fumetto.

“Lady Mafia sarebbe ‘offensivo’, secondo Mattiello – prosegue – e ferirebbe la memoria delle vittime della mafia. Perché? Dove è scritto, nel nostro fumetto, che la mafia agisce per il meglio? Dove è scritto che si debbano sposare i suoi metodi? Dove, che la vendetta sia una filosofia condivisibile? È un fumetto che registra la realtà, non la esalta. È una amara realtà, che deve essere combattuta e cancellata”.

“Il fumetto – conclude – racconta una realtà violenta, non la inventa per compiacersene, alla maturità del lettore comprendere che si tratta di una realtà da condannare e da combattere. Lady Mafia non è un sillabario né un manuale di educazione civica: è un fumetto e basta. Può piacere o meno, ma non addirittura essere considerato favorevole alla contro-logica mafiosa”.

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