“La nonna si è spenta in pace e la famiglia era riunita al sua capezzale. Molto è stato scritto su di lei, ma per noi che l’abbiamo conosciuta meglio rimane la nostra cara ‘Gigi’. Ci ha amato molto e con noi ha condiviso la passione per la musica, ridendo anche insieme. Ci mancherà molto”.
Queste le parole del nipote che annunciano la morte di Alice Sommer, 110 anni, la più anziana sopravvissuta alla Shoah. Nata a Praga, Alice Sommer fu una pianista di grande talento. Prima che l’Olocausto travolgesse la sua esistenza, la musicista cecoslovacca partecipò attivamente alla vita culturale praghese, potendo vantare anche un legame con lo scrittore Franz Kafka.
Scoppiata la seconda guerra mondiale, la pianista fu reclusa nel campo di concentramento di Terezin dove persero la vita più di 33 mila ebrei. Grazie al suo talento e alla musica Alice Sommer riuscì a sopravvivere al lagher. Di nuovo libera, nel 1949 decise di trasferirsi in Israele dove insegnò musica a Gerusalemme.
Una vita unica, piena di avvenimenti tragici, che ha ispirato un documentario candidato all’Oscar: The Lady In Number 6: Music Saved My Life.