Almeno 265 copie del diario di Anna Frank sono state fatte a pezzi a Tokyo: pagine strappate, libri distrutti e copertine deturpate sono il simbolo di una violenza culturale ancora prima che fisica. Nelle biblioteche giapponesi sono conservate molte riproduzioni del diario che a tutt’oggi è una delle testimonianza più forti della Shoah. Aveva 13 anni quando iniziò a scrivere i suoi dirai dall’alloggio segreto in cui si nascondeva ad Amsterdam: Anne morì a soli quindici anni a Bergen-Belsen.
Nella biblioteca Toshihiro Obayashi ogni copia del diario è stata rovinata: il diario di Anna Frank è stato tradotto in giapponese nel 1952 e già dall’anno successivo diventò un best seller. Le autorità al momento non hanno individuato i neonazisti ma il rabbino del Simon Wiesenthan Center (un’organizzazione ebraica per i diritti umani) ha tuonato: “Un atto vandalico per distruggere la memoria di questa ragazza, la più famosa tra quei 1.5 milioni di bambini uccisi dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale”, dice Abraham Cooper “Siamo sotto choc, si apra un’inchiesta”.