I carabinieri di Bagheria hanno sequestrato cinque aree del cimitero della città dove sono state trovate centinaia di bare accatastate tra il muro perimetrale e alcune cappelle private. Nella zona c’erano ancora fumanti, le braci di fuochi che, durante la notte, avevano incendiato anche resti umani e ossa. Sono state rinvenute anche parti, non ancora decomposte, di corpi umani ed effetti personali perfettamente integri.
Tra le aree sequestrate c’è anche quella in cui le casse estumulate vengono stoccate prima di essere smaltite. Secondo i carabinieri, nelle operazioni sono riscontrabili “comportamenti illeciti e gravi responsabilità” da parte degli operatori. Il responsabile della gestione del cimitero, Paolo Aiello, è stato rimosso per ordine del sindaco Vincenzo Lo Meo e sostituito da un altro funzionario comunale, Bartolo Di Matteo.
Gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia, che hanno rilevato l’inchiesta dalla Procura di Termini Imerese, stanno privilegiando la pista delle infiltrazioni mafiose al cimitero, di cui aveva parlato recentemente il pentito Sergio Flamia che sta ricostruendo gli ultimi trent’anni di storia criminale in un mandamento dominato dagli uomini di Bernardo Provenzano.
Flamia ha svelato i retroscena di un attentato ai danni dell’impresa di pompe funebri di Antonino Mineo nell’ottobre 2012. Lo stesso Flamia avvicinò Mineo per imporgli di limitare la sua attività ai servizi del funerale, senza più occuparsi degli adempimenti cimiteriali di interesse della “compagine”, cioè della cosca mafiosa di Bagheria. Gli investigatori sospettano tra l’altro che la mafia decidesse l’estumulazione delle tombe per controllare un mercato dei loculi e delle aree per la costruzione di cappelle private.
“Hanno contestato alcune ipotesi di reato come lo smaltimento improprio dei residui delle estumulazioni – dice il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo. – Dopo 40 anni di permanenza nel loculo il nostro regolamento prevede che quello che resta nelle bare venga messo in una cassetta per consentire nuove tumulazioni. Il tasso di mortalità supera il numero dei loculi che abbiamo a disposizione”.