“Torna a casa solo chi ha finito di gareggiare, chi è ancora in corsa resta a Sochi”. Il Comitato olimpico ucraino prova a fare chiarezza, con una nota, dopo la notizia di una ‘fuga’ di alcuni atleti dai Giochi Invernali come forma di protesta per gli scontri di Kiev fra polizia e manifestanti in cui hanno perso la vita almeno 35 persone.
“Siamo profondamente preoccupati per i tragici eventi e per la violenza in Ucraina – le parole di Sergei Bubka, presidente del Comitato -. Ogni membro della nostra delegazione è rimasto colpito ma continueremo a partecipare ai Giochi sperando di risollevare lo spirito dei nostri connazionali tornati a casa”.
Oggi la sciatrice Bohdana Matsotska e il padre e allenatore Oleg Matsiotskyy hanno annunciato la decisione di lasciare la Russia come atto di protesta per quanto sta accadendo in patria e in particolare contro il presidente ucraino Viktor Yanukovych. Bubka fa sapere di avere incontrato entrambi che gli hanno confermato le loro intenzioni pur rispettando la decisione degli altri atleti di continuare a gareggiare.
Da qui anche la scelta di rimanere a Sochi fino alla cerimonia di chiusura per continuare a tifare per i compagni, a partire dalla staffetta femminile di biathlon. Il Comitato olimpico ucraino, infine, esprime il proprio cordoglio alle vittime e annuncia che la bandiera al villaggio olimpico è stata listata a lutto.
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