“Con Civati c’è intesa, ma parlare di avvicinamento è una parola grossa”: reagisce così il senatore del M5S, Francesco Campanella, a chi gli chiede delle voci, sempre più insistenti, che vedrebbero i quattro senatori pentastellati, definiti “critici”, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Luis Alberto Orellana e, appunto, lo stesso Campanella, propendere per un’intesa con la voce “dissidente” del Partito democratico.
Civati, che non ha mai celato la sua preferenza per l’area più a sinistra dell’Emiciclo, tanto che aveva fatto dell’apertura a Sel parte integrante del proprio programma elettorale nel corso delle ultime primarie, non riesce a digerire i continui flirt del segretario e premier incaricato, Matteo Renzi, con le destre. I quattro senatori del M5S, invece, hanno rivendicato una propria autonomia dalle idee del leader, Beppe Grillo, tanto da criticarlo apertamente anche in occasione del confronto di ieri con Renzi.
“Da quando sono a Roma – dice Campanella – sto parlando con un sacco di persone. Non si tratta di un’apertura, quella nei confronti di Civati. È chiaro che, essendo il nostro un partito d’opposizione, se c’è una voce critica all’interno della maggioranza, abbiamo il dovere di ascoltarla”.
“Ci sono molte cose che mi vedono concorde con Civati – conclude il senatore del M5s – ma non esiste nessuna struttura, nessun assetto, che possa anche solo far pensare alla nostra convergenza in un gruppo comune”.
Intanto, contro Orellana, Campanella, Bocchino e Battista, si scatena il web. In un post sul blog di Beppe Grillo, Antonio Noziglia di Genova, parla di fuoco amico facendo riferimento ai dissidenti. “Quattro senatori del M5S – si legge nel post – manifestano perplessità circa il metodo usato da Grillo nel corso del confronto in streaming con un certo Renzi. Chi sono questi quattro senatori? Quanto consenso hanno portato al M5S tutti insieme?”