Gianni Borgna, critico musicale, saggista e politica, si è spento a 67 anni nella sua capitale. L’assessore intellettuale di Roma è morto dopo una vita dedicata alla cultura e alla diffusione dell’amore per l’arte, la musica e le cose belle. Borgna è morto durante la 64° edizione del festival di Sanremo che aveva “sdoganato” per la sinistra, rimarcando l’importanza della kermesse musicale per l’identità nazionale.
Era nato a Roma nel 1947 e aveva frequentato il Mamiani, il liceo di “sinistra” della capitale. Laureato in Filosofia all’università La Sapienza diventò docente di Storia e critica del Film. É stato protagonista pacato ma importante della storia del centrosinistra italiano: iniziò diventando consigliere regionale del Lazio nel 1975, poi fu nominato presidente della commissione cultura della Regione Lazio. Cresciuto politicamente nel Pci per poi approdare nel Pd Borgna è stato consigliere della Biennale di Venezia dal 1988 al 1992.
A Roma è conosciuto da tutti come l’assessore: dal 1993 al 2006 ha retto il dipartimento della Cultura del Comune della capitale. L’ex sindaco Francesco Rutelli piange il suo “amico fraterno” su Facebook: “Lo piango, dopo averlo accarezzato ancora ieri sera assieme a sua moglie Anna Maria. . Non vive più, ma, come si addice alle personalità più forti e profonde, ci ha lasciato dei doni, delle novità ancora da scoprire”.
La camera ardente per Gianni Borgna si terrà domani in Campidoglio. L’annuncio è arrivato da Ignazio Marino, sindaco della capitale: “Tutta la città potrà rendergli omaggio in Campidoglio dove nella sala della Protomoteca sarà allestita la camera ardente”.