Una seduta lunga tre ore da cui il presidente Crocetta esce vincitore: l’Assemblea regionale siciliana approva l’articolo 1 della riforma delle Province. La giunta e la maggioranza portano a casa l’istituzione dei Liberi consorzi in sostituzione delle attuali nove province. Si tratta di una norma cornice: sono gli altri articoli del testo in discussione in aula che descrivono funzioni e possibilità di creare nuovi consorzi con limiti di popolazione. Governo e maggioranza finora hanno retto alla strategia delle opposizioni che su ogni subemendamento hanno chiesto e ottenuto il voto segreto, scogli superati dopo lo scivolone di ieri sulle modalità di istituzione delle città metropolitane.
Nel pomeriggio i capigruppo dell’Ars avevano già dato segnali di ricompattamento con il governo Crocetta, ma il governatore siciliano era stato chiaro sulla questione province, punto cardine per il lavoro della sua giunta. “Sono sempre ottimista, si possono perdere le battaglie ma l’importante è vincere la guerra. La riforma delle Province va fatta, non farla significherebbe una sconfitta per tutti, opposizione compresa”, aveva detto ai cronisti a Palazzo dei Normanni Crocetta “O la riforma passa o andiamo tutti a casa”. E il messaggio è arrivato alla riunione dei parlamentari del Pd: “Avanti con la riforma delle Province col testo concordato con gli emendamenti del governo: al mio gruppo ho chiesto il ritiro degli emendamenti”, aveva comunicato il capogruppo dei democratici Baldo Gucciardi. Parola mantenuta: maggioranza e governo superano il primo scoglio del ddl province.