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Dopo le consultazioni l’M5S si divide | Orellana: “Grillo non mi è piaciuto”, Di Maio: “Linea condivisa”

La base del Movimento Cinque Stelle si è divisa dopo le consultazioni di Beppe Grillo con Matteo Renzi. C’è chi plaude all’intervento deciso e perentorio del leader che non ha dato spazio ala sua controparte. E c’è chi si ritiene profondamente deluso da questo atteggiamento di chiusura netta.

Tra i più critici vi è sicuramente il senatore Luis Alberto Orellana che all’Agi ha detto: “Non era questo il modo per farlo. Non mi è piaciuto. Anch’io penso che Renzi non sia credibile – ha precisato – ma una volta che sei là devi confrontarti. Il web ha deciso di andare alle consultazioni e allora vai, lo fai parlare e poi dici la tua. Non ascoltarlo nemmeno per un minuto non è bello”.

Lo stesso Orellana era stato uno degli esponenti del Movimento a vedere positivamente l’esito del sondaggio che spingeva i vertici ad andare alle consultazioni.”È la prima volta che una importante decisione politica viene presa da una forza politica coinvolgendo direttamente i propri iscritti – aveva scritto il senatore M5S – questo è un dato politico importantissimo e forse rappresenta un caso per ora unico ma mi auguro ripetibile”. Tutto il resto dell’ala rappresentata da Orellana avrebbe voluto almeno ascoltare ciò che aveva da proporre Renzi, in maniera tale da capire se si sarebbe potuto aprire un dialogo in futuro sul merito delle quaetioni principali. Pur continuando a non appoggiare il governo, questo è un punto assolutamente condiviso.

Dall’altra parte vi è la linea integralista e massimalista che condivide l’atteggiamento adottato da Grillo. Luigi Di Maio è uno dei sostenitori di questa linea che sui social ha scritto: “Oggi il Movimento 5 Stelle è andato alle consultazioni di Renzi. Non avevamo niente da dirgli e questo già lo sapevamo: le consultazioni si fanno per formare un governo (noi non abbiamo nessuna intenzione di appoggiare l’avatar di De Bendetti). Soprattutto dopo che lui ha citato il provvedimento ‘Delrio’ sulle province che alla fine non abolisce le province. Non c’era nient’altro da dire: sono persone senza credibilità che aspetteremo alla prova dei voti in aula. Chi si aspettava altro credo che non abbia capito lo spirito di questo Movimento. Noi alle loro balle non crediamo. E a voi noi non ne raccontiamo. Chi invece mi parla di ‘forma’ forse non ha percepito la rabbia del Paese verso questa gente che ci ha ridotti in mutande (inclusi i renziani)”.

Il capogruppo M5S al Senato, Maurizio Santangelo, in collegamento con la web tv ‘La Cosa’ ha detto: “Abbiamo visto dai commenti quello che ci chiedevano di andare a dire a Renzi e Beppe è stato veramente bravo”. Rincara la dose Alfonso Bonafede che svela: “Abbiamo seguito lo streaming in una sala adiacente con altri ragazzi parlamentari. Eravamo tutti convinti della linea che ha detto Grillo. Non potevamo andare lì ad ascoltare una serie di proposte spot. Hanno messo in scena un teatrino, una farsa che sostanza non ha. Quello che volevano i cittadini, che ieri hanno votato a favore delle consultazioni era proprio questo: dire a Renzi ‘tu puoi avere pure buone idee, anche perché fai un mezzo copia e incolla del nostro programma, ma non sei credibile e quindi la nostra fiducia non te la possiamo dare'”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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