Giovanni Bonomelli, 62 anni, presidente della comunità di recupero Lautari di Pozzolengo, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo, ex consuocero di Salvatore Ligresti (la figlia Jonella aveva sposato suo figlio), avrebbe abusato di una ragazzina di 16 anni che era stata portata dai genitori nella comunità di recupero per aiutarla ad uscire dal vortice della droga.
Il gip Paolo Mainardi ha emesso l’ordine di arresto per via delle intercettazioni ambientali raccolte dai carabinieri su mandato del pubblico ministero Claudio Pinto. Quando Bonomelli ha visto arrivare i militari nella sua casa di Padenghe ha accusato un malore cardiaco ed è stato ricoverato all’ospedale Civile, secondo quanto riporta il Giornale di Brescia.
Ma nei guai finisce anche una collaboratrice di Bonomelli, Michela Righetti, che avrebbe preso parte agli incontri sessuali con la ragazza, ma ricoprendo un ruolo ancora da chiarire. Per adesso la donna si trova attualmente in carcere a Verziano. Il cda della comunità ha già provveduto a togliere l’incarico a Bonomelli da domenica.
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LA PRECISAZIONE DELL’AVVOCATO DIFENSORE
Sull’episodio registriamo anche le precisazioni dell’avvocato difensore di Giovanni Bonomelli secondo cui – contrariamente a quanto pubblicato su numerosi organi di stampa – il suo assistito non è accusato di violenza sessuale in danno di una minorenne ma di avere compiuto atti sessuali con una ragazza di 16 anni ai sensi dell’articolo 609 quater c.p.
Secondo il legale, “la coindagata Michela Righetti non è la moglie o l’amante di Bonomelli e nemmeno con funzione di assistente nella Comunità, in quanto semplicemente ospite della Comunità stessa. Vi prego altresì di precisare che i fatti addebitati sarebbero avvenuti lontano dalla Comunità e che la ragazza è risultata sessualmente accorsata e consenziente”