Rufus Wainwright è sicuramente l’ospite più discusso di questo Sanremo 2014. Le ragioni di tanto clamore risalgono al 2004, quando il cantautore canadese pubblicò la sua “Gay Messiah” un brano talmente lontano dalla cultura italiana che ha fatto inorridire in tanti. Un testo senz’altro aggressivo quello di Wainwright, famoso per aver cavalcato il tema dell’omosessualità e dell’essere gay e single (anche se si è avvicinato all’ambiente LGBT soltanto dopo la pubblicazione della canzone).
Mercoledì 19 febbraio sarà la sera del suo debutto sul palco dell’Ariston per il 64° Festival di Sanremo. Nei giorni scorsi i Papa Boys, Militia Christi, Cavalieri templari Cattolici, Cavalieri di San Bernardo e alcune parrocchie romane hanno protestato contro la presenza del cantante a Sanremo, accusandolo di blasfemia. Ma sul palco dell’Ariston Rufus si esibirà nella cover di “Across the universe” dei Beatles e nella sua “Cigarettes and chocolate milk”.
Dal 2004 ad oggi non era praticamente mai successo che Rufus venisse accusato di blasfemia in questi termini: la canzone parla di qualcuno che possa lottare strenuamente per i diritti degli omosessuali, usando la religione per veicolare il messaggio in modo più efficacie. Una mossa di 10 anni fa che qui in Italia fa paura. Ma che il cantautore terrà lontano dal palco di Sanremo.
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