“Una riforma disastrosa”. Mentre l’Assemblea regionale siciliana si accinge ad approvare definitivamente i disegni di legge che mettono fine alle Province, sostituendole con i Liberi consorzi di Comuni e le Città metropolitane, il Comitato nazionale Pro Province si scaglia contro la riforma firmata Crocetta.
Secondo il Comitato, la modifica del titolo V della Costituzione Italiana, con la quale il Governo Amato (2001) ha trasferito alcune funzioni alle Regioni e favorito il proliferare di Società Partecipate, Unioni e Consorzi dei Comuni, ha generato da una parte un consistente aggravio della spesa pubblica e dall’altro uno scadimento dei servizi destinati ai cittadini.
“Una riforma – attacca il presidente Salvatore Giuseppe Sangiorgi – che ha, di fatto, aumentato in 10 anni la spesa pubblica di 200 miliardi di euro, passando da 600 a 800 miliardi di euro, e generato oltre 1600 contenziosi tra Stato e Regioni”.
Stupisce, per i rappresentanti del comitato, “il coraggio” con cui i politici “anziché assumersi le responsabilità di un fallimentare progetto politico, ormai da archiviare, hanno ancora il coraggio di insistere e spingersi oltre, volendo con una ulteriore riforma confusionaria abolire le Province, per fare spazio a pseudo Città Metropolitane ed ulteriori Consorzi dei Comuni”.
“La presunzione politica, che negli anni è diventata ostinazione – conclude Sangiorgi – non si ferma neanche davanti a studi e pareri autorevoli come la Corte dei Conti e la Ragioneria dello Stato, con la quale è dimostrata in maniera chiara e comprensibile, che dall’abolizione delle Province e dal trasferimento delle funzioni ai comuni singoli e/o associati si avrà un ulteriore aumento della spesa pubblica, ormai divenuta incontrollabile, dove alla fine sono tutti responsabili e nessuno è responsabile”.