Volano gli stracci in casa Juventus. A confronto i due allenatori più vincenti della recente storia bianconera: Conte e Capello non si risparmiano dure “frecciate” che riaprono la piaga di Calciopoli. E’ una furia, l’attuale tecnico juventino dopo la vittoria contro il Chievo: ma il risultato non c’entra.
Il tecnico bianconero va all’attacco di Fabio Capello che aveva criticato la scelta di annullare il giorno di riposo dopo la rimonta subita a Verona la scorsa settimana. Volendo, la precisazione del ct della Russia, poteva anche essere interpretata come un elogio, un eccesso di zelo del tecnico bianconero, ma Conte, piuttosto permaloso, non ha pensato minimamente di glissare sull’argomento o di rispondere in maniera più diplomatica. “La Juve di Capello la ricordo solo per i due scudetti revocati”, ha esclamato.
Una brutta ‘gaffe’ per il tecnico, visto che la squadra di Capello giocava bene e aveva in squadra grandi campioni che poi vinsero la Coppa del Mondo. Inoltre l’affermazione del tecnico contraddice in pieno la linea ufficiale dell’attuale società su Calciopoli, visto che quei due titoli li celebra addirittura nel suo stadio.
Un allenatore come Conte, avrebbe fatto meglio ad incassare la piccola ‘accusa’, continuando il suo percorso vincente nella società bianconera, ma non ce l’ha fatta. Quando viene provocato emerge il limite del suo carattere, la suscettibilità, che nei fatti ha messo in crisi la società tornando a parlare di un argomento che non è ancora dimenticato.
E sui social si è già scatenato un vivace dibattito, soprattutto gli interisti stanno “manipolando” l’affermazione di Conte per sostenere che anche gli juventini cominciano ad ammettere che gli scudetti sono 29 e non 31.