Dopo essere stata arrestata e poi rilasciata nella notte, Vladimir Luxuria ha fatto sapere che oggi assisterà ai Giochi olimpici. A notificarlo è stata lei stessa con un sms.
Appena arrivata a Sochi, Luxuria si era fatta fotografare con un ventaglio in mano davanti ai cinque cerchi olimpici per poi pubblicare l’immagine su twitter aggiungendo la scritta: “Sono a Sochi ! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin !”. Poi ha iniziato a sventolare una bandiera arcobaleno con la scritta “Gay è ok”, una provocazione contro la nuova legge russa della Duma che prevede il divieto di propaganda gay: per questo motivo è stata fermata dalla polizia russa.
Inizialmente la stessa Luxuria aveva fatto sapere che era stata trattata con brutalità e isolata in una stanza con forti luci al neon. A riferirlo erano state le due persone che lei subito ha contatto, Flavio Romani, presidente dell’Arcigai-LGBT Italia ed Imma Battaglia, presidente onorario di Gay Project.
Dopo il rilascio però le autorità italiane, su immediato intervento dell’Unità di crisi della Farnesina, hanno affermato che, invece, “non vi è stata alcuna violenza o intimidazione”.
Ma è giallo sull’accaduto. “Abbiamo parlato con la polizia e secondo le forze dell’ordine non vi è traccia di alcun fermo o arresto”. A dirlo è stata nel consueto briefing mattutino del Cio al Main Press Center, il capo della comunicazione dei Giochi Invernali Sochi 2014, Aleksandra Kosterina. “Se ci saranno aggiornamenti li renderemo noti, ma finora la polizia non ha informazioni sull’accaduto”.
“Più in generale – ha aggiunto il portavoce del Cio, Mark Adams – come abbiamo detto molto spesso, sono sicuro che i Giochi non saranno utilizzati come vetrina per qualsiasi manifestazione, e speriamo che ciò continui”.
Luxuria si trovava a Sochi per realizzare un servizio delle Iene e per la giornata odierna aveva in programma, e pare non lo abbia modificato, di assistere ad una partita di hockey, uno degli sport prediletti dal presidente russo Vladimir Putin, portando con se la bandiera con i colori dell’arcobaleno.
“Ferma condanna e sdegno per l’arresto a Sochi di Vladimir Luxuria, ‘colpevole’ di aver esposto una bandiera arcobaleno con una scritta tutt’altro che offensiva a sostegno del mondo omosessuale” sono espressi, in una nota, da Sandro Mangano, presidente nazionale di GayLib, sul fermo di Luxuria in Russia.
“Una intolleranza simile, propria dei regimi totalitari – sostiene Mangano – fa pensare che il presidente Putin abbia più di qualche problema ad accettare sé stesso. Qualche malizioso potrebbe addirittura pensare che sia gay represso. Ci stringiamo compatti attorno a Vladimir – proseguono Enrico Oliari e Daniele Priori, rispettivamente responsabile esteri e segretario politico dell’associazione gay di centrodestra – e domani saremo con il cuore e lo spirito davanti l’ambasciata russa a Roma per rappresentare tutto il nostro sconcerto”.
“Ognuno protesta come crede – conclude il direttivo GayLib -, chi con le piume addosso, chi con le cravatte; in questo caso ci troviamo davanti a un episodio di inciviltà inaudita che pretende l’assoluta coesione nella denuncia tra tutte le associazioni omosessuali”.