La Squadra Mobile di Ragusa ha arrestato Salvatore Cavallaro, 22 anni, nato a Catania, ritenuto responsabile di otto rapine commesse nelle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina per un totale di quasi 100.000 euro, unitamente al personale della Squadra Mobile di Catania.
Al ladro vengono contestate le seguenti rapine commesse tutte utilizzando un taglierino per minacciare dipendenti e clienti delle diverse filiali della Banca Popolare di Ragusa:
- filiale di Modica Alta (RG) per un totale di quasi 10.000 euro;
- filiale di Piedimonte Etneo (CT) per un totale di quasi 9.000 euro;
- filiale di Avola (SR) per un totale di quasi 30.000 euro;
- filiale di Comiso (RG) per un totale di quasi 15.000 euro;
- filiale di Bronte (RG) per un totale di quasi 7.000 euro;
- filiale di Capo d’Orlando (ME) per un totale di quasi 11.000 euro;
- filiale di Pozzallo (RG) per un totale di 10.000 euro;
- filiale di Piedimonte Etneo (CT) per un totale di quasi 1.500 euro.
Il ladro effettuava i suoi colpi a volto scoperto ed era talmente spregiudicato che al termine delle rapine mandava baci alle dipendenti delle filiali: per questo l’operazione è stata denominata “Smack”.
Cavallaro oltre a compiere le rapine puntando il taglierino sia ai dipendenti che ai clienti, agiva sempre in pochi minuti; fatto ingresso in banca, si avvicinava alle casse e con un balzo saltava il bancone ed estraeva il taglierino; dopo aver rassicurato i dipendenti li incitava a mettere tutto il denaro in cassa e si lamentava qualora fossero lenti o avessero poco denaro disponibile.
La particolarità che destava particolare attenzione era l’altezza del rapinatore, difatti 198 centimetri non passano inosservati, ma nonostante tutto non si riusciva ad individuarlo.
Gli investigatori della Squadra Mobile ragusana dalle analisi dei fotogrammi inseriti nel sistema della banca dati dei detenuti sono riusciti a scorgere una somiglianza con un soggetto arrestato in una brillante e rischiosa operazione del Commissariato di Polizia a Palma di Montechiaro (AG), durante una rapina ai danni di un Istituto di Credito.
Estrapolata la fotografia, gli operatori di Polizia della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ragusa, si recavano presso tutte le filiali rapinate. Attraverso un attento riconoscimento fotografico effettuato dai dipendenti e clienti presenti al momento delle rapine, si suffragavano gli elementi raccolti mediante la comparazione delle immagini degli impianti di videsorveglianza e delle foto presenti in banca dati.
In data 14 febbraio, il rapinatore “gentiluomo” è stato catturato presso la sua abitazione di Camporotondo Etneo (CT) dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa e Catania. Anche in questo caso, a richiesta degli agenti del perché mandasse baci alle donne presenti, lo stesso ha dichiarato che lo faceva per “gioco” e considerata la richiesta degli investigatori mentre l’auto di servizio lo conduceva al carcere omaggiava anche gli uomini di questa particolare “attenzione”.