“Un messaggio nato per essere di incoraggiamento alla fine è stato interpretato come un segnale di mancanza di fiducia nei giovani”. John Elkann sul sito della Fondazione Agnelli interviene, dopo le polemiche nate sulle sue parole sul tema ‘giovani e lavoro’, la scorsa settimana a Sondrio. “Il tema dei giovani e del lavoro – prosegue Elkann – è troppo importante per farne occasione di polemiche demagogiche o di strumentalizzazioni.
“Torno dunque sull’argomento – prosegue John Elkann – per essere più chiaro sul senso del mio intervento. Non credo – ribadisce – e non ho mai detto che il problema della disoccupazione, quello dei giovani in particolare, non esista ne’ che tutto dipenda dalla mancanza di determinazione di chi cerca lavoro. Ho, invece, posto l’accento su cosa e’ possibile, anzi si deve fare, proprio ora che la debolezza dell’attuale quadro economico, soprattutto in Italia, rende tutto più difficile”.
In particolare, il presidente della Fiat sottolinea l’importanza dello studio: “Si sente spesso dire che studiare non serve a niente, perché non garantisce un lavoro. Dati alla mano, le ricerche più attendibili in questo campo dicono il contrario: in media, secondo recenti rilevazioni Istat, chi ha un diploma di scuola superiore ha maggiori probabilità di trovare lavoro rispetto a chi si è fermato alla licenza media. E chi ha una laurea, ha ancora maggiore probabilita’ di trovare lavoro rispetto ad un diplomato e, nell’arco della vita, migliori prospettive di carriera e di retribuzione”.
Elkann ricorda poi che “alcune lauree offrono maggiori possibilità: conseguire un titolo di studio tecnico-scientifico richiede grande fatica e determinazione, ma nella stragrande maggioranza dei casi viene ripagato” e lo stesso vale “per chi si impegna a conseguire un attestato professionale”.
“Questo, dunque – rileva ancora Elkann, nella nota sul sito della Fondazione Agnelli – sposta il problema su come assicurare un’adeguata formazione e uno sforzo di orientamento, per permettere alle famiglie ed agli studenti di fare scelte consapevoli. E solleva il tema dell’importanza di investire sull’istruzione, aumentando e non riducendo le risorse da assegnare alla scuola, soprattutto quella pubblica”.
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