Sono già almeno cinque le vittime di un’esplosione avvenuta su un bus turistico nel Sinai, in Egitto, vicino al confine con Israele. Quattro vittime sarebbero di nazionalità sudcoreana, l’ultima sarebbe l’autista del pullman, egiziano. Decine le persone ferite, di cui molte in maniera grave. Sul bus, che tornava dal monastero di Santa Caterina e stava rientrando in Israele, viaggiavano circa trenta turisti più il personale d’accompagnamento.
Secondo la polizia a causare l’esplosione è stato un ordigno ma fonti della stampa egiziana non escludono che il bus possa essere stato centrato da un missile o colpito da un kamikaze. Una rivendicazione, secondo Ynetnews.com, è arrivata dal gruppo terrorista Ansar Bait al-Maqdis ma nell’area regna ormai l’instabilità da quando al Cairo è stato deposto il presidente Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani.
“Si vede una colonna di fumo provenire dalla linea di frontiera”, ha detto un testimone ad un sito d’informazione egiziano. Il governo israeliano sta inviando dei medici vero il luogo dell’esplosione, avvenuta nei pressi dell’Hilton a Taba. Lo ha riferito il canale televisivo di Stato egiziano. L’aeroporto di Taba è stato chiuso per ragioni di sicurezza.