Sono 19 le persone indagate di associazione a delinquere finalizzata al falso nell’ambito dell’operazione ”Camelot” eseguita oggi dalla polizia. Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di un imprenditore e di un ex consigliere comunale di sant’Agata di Militello su alcuni incarichi pubblici per la progettazione di alcuni appalti.
In particolare, al centro dell’indagine ci sono lavori pubblici come la villa Falcone-Borsellino, i lavori di un elisuperficie, il museo dei Nebrodi, la scuola Capuana. Secondo quanto emerso, il presunto ”comitato di affari” si avvaleva di professionisti esterni dall’ufficio tecnico comunale per portare avanti i progetti.
Le persone arrestate dalla polizia sono l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale ingegnere Giuseppe Contiguglia, ed i funzionari architetto Antonino Naso e l’ingegnere Calogero Silla, entrambi appartenenti allo stesso ufficio. Divieto di dimora a Sant’Agata per l’architetto Carmelo Gambadauro, sempre dell’ufficio tecnico santagatese.
Divieto di dimora a Capri Leone per tre tecnici esterni, Francesco Armeli, residente a Capo d’Orlando, Francesco Spitaleri di Giardini Naxos e Sebastiano Liuzzo di Castell’Umberto. Un collaboratore amministrativo dell’ufficio tecnico santagatese, Maria Grazia Meli Bertolone, ha invece ricevuto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia.
Tre delle persone coinvolte sono ai domiciliari, quattro hanno il divieto di dimora e una l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altre 11 persone sono state raggiunge da un’avviso di garanzia perchè indagate nel medesimo procedimento. Tra gli indagati figura anche l’ex sindaco di Sant’Agata di Militello e attuale senatore del Nuovo Centrodestra Bruno Mancuso.
“Si tratta dell’ennesimo attacco alla mia persona che ha svolto sempre la sua attività di sindaco nell’interesse unico di Sant’Agata e della comunità. Pur essendo già di per sé marginale la mia posizione rispetto alla natura delle indagini, dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati e dei quali non sono a conoscenza”.Lo dice il senatore del Nuovo CentroDestra, Bruno Mancuso.
”È paradossale – aggiunge – che mi venga contestato l’interessamento per due opere pubbliche di fondamentale importanza per S. Agata, quali l’elisuperficie e la messa in sicurezza della scuola elementare Capuana, di primario interesse per la protezione civile e la salvaguardia dell’incolumità fisica dei nostri ragazzi. Continuerò ad impegnarmi per la mia terra nel pieno rispetto dei principi di correttezza e legalità che ho sempre perseguito e di cui sono fiero sostenitore nella mia azione politica”.
”Quella stampa che si è fatta lecito indicare il sen. Mancuso come promotore di una associazione per delinquere ha scritto una clamorosa falsità della quale sarà chiamata a rispondere nelle sedi opportune. Sono certo che anche questa rappresaglia politica della solita compagine locale finirà, per come merita, con la scontata archiviazione”. A dirlo è l’avvocato Giuseppe Mancuso legale del senatore Bruno Mancuso, indagato per associazione per delinquere finalizzata al falso in un’inchiesta di appalti truccati nel messinese.
“Le accuse che vengono rivolte a Mancuso – dice il legale – sono tre: avere convinto il legale rappresentante della Coop. ‘Crescere Insieme’ a non partecipare ad una gara di circa novemila euro allo scopo di favorire la Coop. “Service”. In realtà in quella occasione il sindaco si è limitato a riferire a tale Donato Lemma Marco, marito della titolare della ‘Service’, di avere appreso da Paolo Falco, marito della titolare dell’altra Cooperativa, che quest’ultima non avrebbe partecipato considerata la scarsa redditività dell’operazione. E tale ultima circostanza doveva essere davvero fondata posto che la “Service” che si aggiudicò la gara rinunciò ad effettuare il lavoro; avere ‘sottoscritto’, con i tecnici Gambadauro Naso e Contiguglia, il progetto per la realizzazione dell’elisuperfice di contrada Pianetta, con ciò ‘attestando falsamente che l’ufficio Tecnico ne era l’autore’. In realtà il sindaco si è limitato a vistare il progetto che gli è stato sottoposto e che poi è stato inoltrato agli organi competenti”.
”Secondo l’accusa – prosegue – l’ing. Calogero Silla avrebbe effettuato un sopralluogo presso la Scuola Capuana nel giugno del 2011 ed avrebbe riscontrato, contrariamente al vero, un peggioramento delle condizioni statiche rispetto ad una precedente verifica del 2008. Tale accertamento portò alla chiusura per inagibilità del corpo B dell’istituto. L’accusa ritiene che ciò sia servito a tentare di conseguire un finanziamento illegittimo di circa 690 mila euro per la messa in sicurezza della Scuola Capuana. Finanziamento doppio rispetto a quello che il comune di Sant’Agata Militello avrebbe legittimamente conseguito senza la cosiddetta falsa perizia. Ma pare opportuno precisare che lo stesso Gip ha sul punto testualmente affermato che: ‘sulla scorta di tali valutazioni, ritiene il Gip che non sussistano elementi sufficienti per ritenere gli indagati gravemente indiziati del reato di cui al capo N) della rubrica’, (tentata truffa in danno del provveditorato Opere pubbliche del ministero Infrastrutture e Trasporti)”.