È finita la seconda giornata di consultazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che dopo le dimissioni di Enrico Letta è impegnato nella formazione del nuovo Governo.
“Queste consultazioni si sono svolte in massima rapidità – ha commentato a fine giornata Napolitano – proprio perché ci sia spazio e serenità per il lavoro di chi avrà l’incarico di formare il nuovo governo. Una giornata interessante ricca di stimoli e indicazioni che dovrà trasmettere a chi avrà l’incarico di formare il nuovo governo”. Con molta probabilità si tratterà di Matteo Renzi, il cui mandato potrebbe arrivare lunedì prossimo.
Una lunga giornata che ha avuto un punto di incontro per la maggior parte delle forze politiche: occorre maggior tempo per capire quale sarà la composizione della maggioranza e qual è il contenuto programmatico che il nuovo esecutivo vuole portare avanti. Tutti gli esponenti hanno commentato che non si può pretendere di affrettare le decisioni e che per qualunque decisione “serve il tempo necessario”.
PARTITO DEMOCRATICO – L’onorevole Luigi Zanda del Partito democratico ha riferito del colloquio: “Il Pd pensa che per superare questa difficile condizione che vive il paese si deve mettere in campo tutta la forza di cui dispone, primo fra tutti Matteo Renzi, che abbiamo indicato come possibile premier. L’obiettivo del Pd è un governo fino al 2018 che affronti i nodi principali a partire dalle riforme costituzionali, la legge elettorale e le misure per affrontare la crisi e la disoccupazione. Dopo che il presidente avrà designato il nuovo presidente del Consiglio accompagneremo il presidente incaricato”.
LA RESPONSABILITÀ DI BERLUSCONI – Sono poche le parole espresse alla fine della consultazione dal leader di Forza Italia. “Abbiamo manifestato preoccupazione e stupore di questa crisi – ha detto Silvio Berlusconi -. Noi siamo all’opposizione ma la nostra sarà un’opposizione responsabile come lo è stata da 20 anni a questa parte. Manteniamo gli accordi sulla legge elettorale e sulle riforme, soprattutto quella fiscale, burocratica e giudiziaria”.
NESSUNA TRATTATIVA – “Non ci sono contatti o trattative in corso tra il Pd e Fi sul tema della composizione del governo – ha detto il portavoce della segreteria Pd Lorenzo Guerini – . Una cosa è il piano delle riforme istituzionali su cui abbiamo avviato un cammino comune, altro è il piano del nuovo governo su cui il Pd non ha coinvolto vertici o esponenti di Fi”.
LE DUE CONDIZIONI DI ALFANO – “Il trauma per la scelta del Pd è stato significativo – ha detto Angelino Alfano – e il Ncd è pronto per affrontare la nuova fase. Noi ci aspettiamo un’assunzione di responsabilità da parte del Partito democratico. La premessa di tutto è che vi è un segnale di ripresa che ieri l’Istat ha certificato ma non possiamo considerare finita la crisi economica. L’uscita dalla crisi deve essere l’obiettivo di qualsiasi governo che segue a quello di Enrico Letta”.
“Noi vorremo proseguire una scelta di governo – ha continuato il leader del Nuovo centrodestra – fino a quando non sarà conclusa la fase difficile che il nostro Paese sta vivendo, ma ci sono due condizioni. Abbiamo aderito ad una anomala coalizione, collaborando con il principale partito della sinistra italiana. Un elemento indispensabile per andare avanti sarà l’assetto della coalizione che non può virare a sinistra”.
“Un secondo punto su cui siamo fermi sono le riforme – ha ribadito Alfano -. Il programma di governo dovrà mettere al centro le tasse, la famiglia e le imprese. Su questi argomenti non ci deve essere fretta, le riforme non possono essere fatte in 48 ore. Siamo animati da buona volontà ma non siamo in grado di assicurare il lieto fine”.
VENDOLA SPERA DI ESSERE STUPITO – “Ci troviamo in un mondo nuovo – ha detto Nichi Vendola- dopo lo sfratto di Matteo Renzi. Abbiamo espresso il nostro giudizio negativo sia sulla forma che sul contenuto. Rimane anche la critica di fondo nei confronti dell’agenda politica di Matteo Renzi. L’idea di un sostegno di Sel è pura fantapolitica, non è mai esistito. Non siamo interessati a fare questo governo, siamo interessati a un confronto ma dall’opposizione. Renzi ha evocato un cambiamento radicale, vediamo se riesce a stupirmi. In quel caso potrei ricredermi”.
POPOLARI PER L’ITALIA – “Sul nuovo governo che si profila ci riserviamo di decidere – ha detto Lorenzo Dellai -. La grande voglia di cambiamento dopo 20 anni di fallimenti e di degrado della vita pubblica si scontra con questo momento politico. Forme sconcertanti di sceneggiate che avvengono al’interno e all’esterno di questo palazzo: a rischio è l’equilibrio del nostro Paese. È un momento molto delicato e difficile. Il governo Letta era nato per dare delle risposte, noi ribadiamo il nostro sincero grazie a Letta. Non abbiamo condiviso la scelta del Partito democratico ma la rispettiamo. Prendiamo in parola Matteo Renzi quando dice che vuole concorrere a costruire un governo che abbia come obiettivo la realizzazione di riforme importanti e coraggiose. Ci riserviamo di esprimere il nostro giudizio dopo che il presidente Napolitano deciderà a chi affidare l’incarico, dopo la costruzione del nuovo esecutivo e la scelta dei profili politici e dopo il contenuto programmatico del nuovo governo. Serve il tempo necessario, abbia chiesto al Capo dello Stato di consentire alle forze politiche di fare un lavoro fatto per bene”.
AL TELEFONO – Enrico Letta ha ricevuto nel pomeriggio una telefonata da parte di Francois Hollande. “È stato un colloquio molto caloroso ed amichevole” riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Ieri al premier dimissionario erano giunte le telefonate di Barack Obama, Josè Manuel Barroso, Mariano Rajoy e diverse altre telefonate da leader europei ed extraeuropei.
PASSIONE VIOLA – Fra i programmi di Renzi c’è la partita di stasera della Fiorentina che incontra l’Inter allo stadio Artemio Franchi. Pare infatti che abbia dato conferma ad alcuni dirigenti del club gigliato circa la sua presenza stasera nella tribuna autorità, dove è atteso anche l’azionista di maggioranza viola Diego Della Valle. Sempre che non arrivi prima l’attesa telefonata dal Quirinale.
TOTONOMINE – Secondo alcune indiscrezioni, Matteo Renzi ha incontrato lo scrittore Alessandro Baricco e l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra. Il segretario del Pd, sempre secondo quanto si apprende, è in contatto costante con il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio, con il quale aveva già avuto un colloquio ieri sera nel suo ufficio in Palazzo Vecchio. Oscar Farinetti, invece, avrebbe detto no ad un eventuale incarico. Ma già da domani potrebbero iniziare le prime consultazioni di Matteo Renzi per la formazione del nuovo esecutivo.
GRILLO ATTACCA LA BOLDRINI – Beppe Grillo torna a scagliarsi contro la presidente della Camera che, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, “sta lasciando che il Parlamento venga ancora una volta calpestato da Napolitano”. Dal suo blog il fondatore del Movimento Stelle “sprona” la terza carica dello Stato ad alzare la voce, scrivendo una lettera al Capo dello Stato perché Letta venga sfiduciato in Aula. Poi aggiunge “vada in tutte le televisioni a raccontare agli italiani che Napolitano sta violando una mozione del 1991 che pone l’obbligo di parlamentarizzare le crisi di governo” e lancia l’hastag “BoldriniAlzaLaVoce” su Twitter.
ALL’OPPOSIZIONE – Giorgia Meloni ha annunciato che Fratelli D’Italia starà all’opposizione: “Non comprendiamo la necessità di un nuovo governo – ha detto – con il Pd che ha votato tutti i provvedimenti del governo Letta come la svendita di Bankitalia”. Fratelli D’Italia ha consegnato al presidente Napolitano la propria tessera elettorale, per esprimere un non-voto virtuale al governo Renzi: “Staremo all’opposizione di un eventuale governo di sinistra”, ha concluso. All’opposizione anche Sel, lo ha anticipato Nichi Vendola: “Sel sarà all’opposizione del governo Renzi”, il leader del Pd “se vuole stupirci cominci a cancellare il programma di finanziamento per gli F35 e si occupi del riassetto idrogeologico o del restauro delle scuole”.
M5S – Dalle 11 sono in corso le “Contro-consultazioni” del Movimento 5 Stelle davanti a Montecitorio. I grillini animano un sit-in davanti alla Camera dei Deputati: un centinaio di persone ascoltano alcuni dirigenti del Movimento: “Hanno paura delle elezioni, perché le vinciamo noi”, afferma il capogruppo alla Camera Alessandro Di Battista.
PRIME CONSULTAZIONE – poi Tabacci con Cd, Nencini del Psi e Meloni di Fratelli d’Italia. Lega e MoVimento 5 Stelle hanno invece deciso di disertare le consultazioni, in polemica con il Capo dello Stato. La presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato un monito a rispettare le prerogative del Parlamento.
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