Daria Bonfietti, presidente dell’ associazione familiari vittime strage di Ustica, il DC9 Itavia precipitato sul Tirreno durante un volo Bologna-Palermo nel giugno 1980, ignora ”il significato della verità storica, la quale, sul caso Ustica, non c’è ancora e forse purtroppo non ci sarà mai, così come significa dimenticare che esiste un’altra verità giudiziaria, quella penale”.Lo dichiara in una nota l’ex vicepresidente della Commissione stragi, generale di Squadra Aerea Vincenzo Manca, che fu eletto senatore nel 1996 nelle file di Forza Italia.
L’accusa nasce dal fatto che ”la signora Bonfietti due giorni fa” aveva definito la trasmissione ‘Indagine ad alta quota’ di Sky National Geographic un ”’oltraggio alla verità storica e giudiziaria’, nonché ‘un insulto alla magistratura’. Per questo ignora il ”significato di verità storica” e la diversa verità giudiziaria, quella penale: ”Quest’ultima esclude tassativamente il missile come causa della caduta del DC9 ed utilizza allo scopo materiale probatorio ricchissimo e che non può essere paragonato a quello ‘minimale’ – relativamente parlando – che è stato disponibile nei processi civili, con l’aggravante che la richiesta, fatta dalla Corte d’appello civile del tribunale di Palermo per ricevere dal tribunale sezione penale di Roma la documentazione del ‘giudicato penale’, scandalosamente non è stata mai evasa”.
“In definitiva esistono due verità giudiziarie, quella penale e quella civile, che vanno rispettate entrambe ma che non possono essere esenti da critiche, soprattutto se si pensa al quanto e al come è avvenuto nei processi civili, come va detto anche che affermare che con questi ultimi si è fatta chiarezza sul caso Ustica significa fare oltraggio alla propria onestà intellettuale”.
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