Sette persone, fra le quali c’è anche un magistrato, sono state arrestate dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, perché ritenuti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco, operante nella Piana di Gioia Tauro.
Il magistrato coinvolto nell’operazione “Abbraccio” è Giancarlo Giusti, ex gip del Tribunale di Palmi, già sospeso dalle funzioni in quanto era stato coinvolto nel 2011 nell’operazione della Dda di Milano contro i Valle-Lampada, con l’accusa di corruzione. Nei confronti del magistrato sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Giancarlo Giusti, il magistrato arrestato nell’ambito dell’operazione “Abbraccio”, avrebbe disposto, in cambio della corresponsione di una somma di denaro, la scarcerazione di alcuni esponenti di spicco della potente cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco, contribuendo altresì, sempre secondo l’accusa, al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione degli scopi rientranti nel programma criminoso dell’associazione ‘ndranghetistica. L’accusa si riferisce alla qualità di componente del collegio del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria in occasione di un’udienza del 27 agosto 2009.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere che ha portato in carcere sette persone, sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, con l’ausilio delle strutture investigative del luogo e con la partecipazione dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Rosarno (Rc), Montepaone Lido ( CZ), Milano, Avellino e Benevento.
I sette sono accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari, aggravata dall’aver agevolato la ‘ndrangheta, e concorso esterno in associazione mafiosa.
Le indagini dell’operazione sono state dirette dal sostituto procuratore distrettuale della Procura della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Luberto, con il coordinamento del procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo e del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.
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