È necessario portare avanti la lotta all’evasione per poter ridurre le tasse. È quanto ha affermato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Bisogna “proseguire nell’azione di recupero della base imponibile sottratta all’obbligo tributario – ha osservato Squitieri – condizione questa essenziale per ridurre il livello della pressione fiscale”.
“La revisione e la razionalizzazione della spesa pubblica rappresentano uno snodo fondamentale nell’azione di governo”. Secondo Squitieri, “sussistono ampi margini per una razionalizzazione” della spesa e “per il riassorbimento di inefficienze e di distorsioni gestionali”. Tra “le numerose anomalie” il presidente dei magistrati contabili ha richiamato “l’ingiustificata sussistenza di trattamenti economici sperequati nell’ambito della pubblica amministrazione”.
Per Squitieri, “è opportuno, in particolare, vigilare affinché, anche nell’istituire nuovi organismi e autorità indipendenti, non si determinino assetti retributivi privilegiati”. “Proseguire nella direzione di soli tagli di spesa non selettivi, quali quelli lineari, si rivela non più sufficiente, ed espone anche al rischio di risultati molto inferiori alle attese”, ha aggiunto. “Il credito bancario continua a ristagnare e imbriglia la forza della ripresa che, anche per questa ragione, rimane assai più lenta che negli altri Paesi europei, di per sé già molto in ritardo rispetto alle altre aree mondiali”.
La Corte dei Conti “è fortemente sensibile all’allarme sulla corruzione” e chiede regole “chiare e semplici” per eliminare “margini di incertezza e ambiguità”. Squitieri ha sottolineato “l’importanza di una strategia di prevenzione generale che renda residuale, anche se necessario, il momento sanzionatorio dei comportamenti illeciti”.
La Corte – ha sottolineato Squitieri – è fortemente sensibile all’allarme sulla correzione sollevato anche in sede europea, trattandosi di una tematica che, incidendo direttamente sulla finanza pubblica, tocca il ‘core business’ dell’Istituto, nel complesso delle proprie funzioni”. Il presidente dei magistrati contabili ha ribadito che “è anche grazie a norme organiche, chiare e semplici che si può ostacolare la corruzione, eliminando margini di incertezza e ambiguità, entro i quali più facilmente attecchisce il fenomeno”. Quanto ai dati sull’incidenza della corruzione, Squitieri ha sottolineato “che non sussistono criteri univoci sulla base dei quali elaborare credibili stime quantitative; a maggior ragione risulta arduo – ha concluso – esprimersi con riguardo alle dinamiche del fenomeno”.