Sono volati insulti, spintoni e qualche calcio all’attivo regionale della Cgil che si è svolto al teatro Parenti di Milano alla presenza del segretario generale del sindacato, Susanna Camusso. Giorgio Cremaschi, storico esponente della Fiom, ha fatto irruzione in sala insieme a una decina di altri esponenti della categoria.
“A questa assemblea non è stata invitata la Fiom, è un’assemblea assurda soltanto con coloro che sono per il sì”, ha detto Cremaschi, dopo alcuni attimi di tensione con il servizio di sicurezza, facendo riferimento all’accordo sulla rappresentanza. “Volevamo che un nostro delegato potesse formalmente intervenire e hanno reagito con la violenza fisica – ha aggiunto – per cui presenteremo denuncia alla Procura della Repubblica”. Anche Susanna Camusso, secondo Cremaschi, “è responsabile” delle tensioni: “È venuta da noi, le abbiamo chiesto di intervenire e non ha fatto nulla”, ha spiegato.
Urla e spintoni sono andati in scena sotto gli occhi di giornalisti e telecamere, mentre in sala proseguivano i lavori di uno degli incontri in vista del congresso; Franco Stasi, segretario organizzativo della Cgil Lombardia, è stato accompagnato fuori dalla sala in braccio, denunciando di essere stato colpito a una gamba (“non ho mai dato uno schiaffo a nessuno”, ha replicato Cremaschi).
Lo storico esponente Fiom e i suoi, con cartelli al collo per denunciare ‘gli accordi bavaglio’, hanno duramente contestato l’accordo sulla rappresentanza. “Abbiamo presentato un volantino – ha detto ancora – che ricorda che oggi è il trentesimo anniversario del decreto Craxi, che aboli’ la scala mobile. Riteniamo che l’accordo del 10 gennaio sia altrettanto grave, sta distruggendo la Cgil”.