C’è anche un medagliere dei rimpianti accanto a quello ufficiale delle Olimpiadi di Sochi. Per l’Italia c’è il rammarico di quattro medaglie di legno. I quarti posti arrivati dal biathlon e dalla discesa libera femminili, e dal pattinaggio di figura a squadre e dalla coordinata nordica maschile, per pochissimo non si sono tramutati in altrettante medaglie di bronzo.
”Sono soddisfatto – commenta Alessandro Pittin (nella foto) dopo la combinata nordica ai Giochi di Sochi, dove ha mancato per un soffio quel bronzo conquistato a Vancouver – stata la mia miglior gara stagionale, ma purtroppo il quarto posto non conta niente in una Olimpiade, va bene solo per il mio morale”.
Daniela Merighetti ha visto sfumare la medaglia per soli 17 centesimi. A tanto ammonta il distacco dalla terza classificata, la svizzera Lara Gut. La 32enne bresciana è però comsapevole di “aver dato tutto dall’inizio alla fine. Ho perso un po’ di tempo in fondo all’ultima parte. Sono delusa dal quarto posto ma qualcuno doveva pur occuparlo…”
Ma il presidente del Coni, Giovanni Malagò, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno perché “due ragazzi come Pittin e Merighetti hanno fatto due gare strepitose”.