Categorie: Politica

Letta presenta “Impegno Italia 2014” | Verso il governo bis: “Il rimpasto non basta”

Dopo l’incontro di Letta con il segretario del Pd, Renzi, che doveva servire a unificare le posizioni del premier e del sindaco di Firenze, i due sembrano più distanti che mai, nonostante le note ufficiali del Largo del Nazareno che parlano di incontro dagli esiti positivi.

Sul tono del faccia a faccia Renzi-Letta i rumors che trapelano parlano di posizioni distanti. E di un premier pronto a cogliere la sfida: sfiduciatemi e lasciate le impronte, insomma. Con un ricorso, eventualmente, persino al voto d’aula per contare nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama chi non si fida più del suo esecutivo.

Enrico Letta arriva alla sala dei Galeoni e si concede una battuta ai giornalisti: “Ma quanti siete?” e subito va avanti spiegando come la presentazione del suo Impegno Italia 2014 sia arrivato tardi per un rispetto delle regole e degli impegni che aveva preso col Pd. “La colpa non è mia” ha chiosato prima di entrare nel merito.

“Sono qui per il profondo attaccamento alle Istituzioni e come uomo delle istituzioni voglio comportamenti adeguati:  questa legislatura non è nata con governi eletti dal popolo. Noi cittadini abbiamo votato e si è creato un impasse. Il mio governo è nato in Parlamento e come tale il lavoro che deve essere fatto ciascuno pronunci, nelle sedi appropriate ovvero nei gruppi parlamentari, devono giudicare. In primis il mio partito, il suo segretario”.

Parla insomma di una conferma della fiducia. Confermando, senza dirlo apertamente, che il premier potrebbe chiedere la fiducia nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama. E dopo dice con chiarezza: “Ognuno deve pronunciarsi esplicitamente, mi verrebbe da dire chi vuole venire qui al posto mio deve dire con chiarezza cosa vuole fare”. Una sfida diretta a Matteo Renzi che adesso dovrà rispondere. Non prima comunque della direzione Pd fissata per domani pomeriggio.

“Dovesse andare male questa vicenda – scherza Letta – credo che potrei andare ad insegnare in qualsiasi corso zen: l’hashtag di questa storia potrebbe essere #iostosereno”.

Quindi il presidente del consiglio rivendica il suo operato: “Oggi lo spread è sotto i 200 punti con un tasso di interesse nominale con i titoli a dieci anni che è il migliore da otto anni a questa parte. Quest’anno il debito scende, il deficit è sotto controllo per il terzo anno di fila. Credo che questi elementi siano essenziali perché dopo le imprese e i cittadini tocchino con mano questi benefici”.

Entrando nel merito di Impegno Italia 2014, Letta poi ancora il programma di governo al varo delle riforme all’ordine del giorno in queste settimane: “Legge elettorale, riforma del Bicameralismo e del Titolo V della costituzione. Tutti temi indispensabili che non hanno una scadenza. Lo dico perché si parla molto in questi giorni di 2018, 2015 o 2017. Per mia esperienza il lavoro va svolto bene. Quindi non dò scadenze al nostro impegno. Che ha l’obiettivo di riformare il nostro welfare perché si adatti ai nuovi bisogni della società”.

Quindi indica le priorità: “Sulla questione del lavoro, punteremo sulla riforma delle regole che normano il tema del lavoro. Sulle famiglie, tema a cui sono molto legate, concederemo un incentivo fiscale particolare al lavoro delle donne. Prevederemo, rivoluzionandoli, i congedi di maternità e di paternità. Gli altri interventi  hanno a che fare con lo sviluppo, le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali”.

“Impegno Italia non è un enciclopedia, qui dentro ci sono le questioni per il rilancio dell’economia del nostro paese. Rilancio che passa attraverso l’ultimo capitolo che ritengo fondamentale. Ci impegneremo per produrre un pacchetto di interventi sul recupero dei capitali criminali. Qui dentro ci sono, secondo me, i contenuti concreti, i soldi, dove prendere i soldi e soprattutto le persone a cui ci rivolgiamo, le famiglie, le famiglie numerose e i lavoratori. Riformeremo ed estenderemo i confini degli ammortizzatori sociali ma c’è anche il problema degli esodati. Questo impegno lo considero importante: per la prima volta dopo tre anni, ha iniziato un anno non con la crisi finanziaria addosso”.

Alla domanda diretta sulla sfiducia in direzione Pd che domani affronterà il tema della tenuta del governo, il premier ribadisce il concetto: “Offro ai parlamentari e al mio partito in primis la possibilità di un giudizio del mio operato”. Quindi ringrazia il presidente della Repubblica da cui non si è sentito abbandonato. “impegno Italia è un progetto fatto di contenuti e cose concrete, lo considero essenziale perché si valuti il programma, il progetto. Saranno i partiti a fare le loro valutazioni. Per un programma come questo c’è bisogno di verificare il consenso sui temi”.

Su Matteo Renzi che non nomina mai direttamente, il premier Enrico Letta si limita a qualche allusione: “E’ stato un incontro franco in cui ciascuno ha espresso le sue posizioni” ma a chi gli chiedeva se avesse mostrato il dossier Impegno Italia 2014 al segretario Pd, liquida con una battuta: “Abbiamo chiuso il documento cinque minuti prima di venire da voi. Nessuno lo ha visto”.

Sul rimpasto dice con chiarezza: “Un aggiustamento non è sufficiente. Questo governo è nato quando Berlusconi era nella maggioranza, quando Scelta Civica era unita, quando Renzi non era segretario. Adesso bisogna tener conto di queste modifiche. Io non so quanti presidenti del consiglio abbiano vissuto il proprio operato ogni giorno come se fosse l’ultimo”.

LEGGI ANCHE:

Elena Di Dio

Condividi
Pubblicato da
Elena Di Dio
Tags: conferenza stampa presidente del consigliodirezione nazionale pdEnrico LettaImpegno Italia 2014Matteo Renzi