Le Regioni costano a ogni italiano 960 euro l’anno. Questo, infatti, secondo lo Svimez, è l’esborso pro capite dei cittadini del Belpaese ai propri Enti regionali nel 2008, 2009 e 2010, di cui 642 euro di Irap e 143 di Irpef.
La regione più “costosa” per i propri abitanti è il Lazio, con un costo di 1.287 euro all’anno, mente quella meno pretenziosa è la Calabria, 500 euro. A fare la differenza, soprattutto, le diverse aliquote.
Sul totale dei tributi propri (ovvero di tributi strettamente regionali), è dunque l’Irap a farla da padrone, pesando in media per quasi il 66% nel Sud contro il 69% del Centro-Nord; l’Irpef per il 16,8% contro il 15,8%. Tra le regioni, l’imposta regionale sulle attività produttive pesa per il 75% nel Lazio, il 73% in Lombardia, il 70% in Veneto, il 69% nelle Marche e in Puglia, il 68% in Basilicata, il 66% in Campania, quasi il 62% in Calabria.
L’Irpef pesa invece per il 20,8% in Calabria, 20,5% in Piemonte, il 18% in Campania, ma il 13% in Puglia e Basilicata. In valori assoluti, negli anni 2008-2010, in media, ogni cittadino italiano ha dunque versato 914 euro totali di tributi propri, di cui 642 euro di Irap e 143 di Irpef. Con forti differenze regionali: al Sud si oscilla tra i 706 euro abruzzesi (di cui 460 di Irap e 124 di Irpef) e i 500 calabresi (310 di Irap e 104 di Irpef).
Contribuenti più vessati nel Lazio (1.287 euro, di cui 969 di Irap e 187 di Irpef), Lombardia (1.189 euro, di cui 871 di Irap e 177 di Irpef), ed Emilia Romagna (1.035 euro, di cui 705 di Irap e 187 di Irpef). La spesa sanitaria regionale pro capite si attesta su valori compresi tra i 1.967 euro del Lazio e i 1.532 euro della Calabria. Tra le regioni meridionali il Molise destina più risorse, 1.809 euro e 4 centesimi, circa 2 euro in meno dell’Emilia Romagna, seguite dalla Campania (1.767,2 euro), da Basilicata e Abruzzo (1.677 euro), dalla Puglia (1.575 euro).
Nel Centro Nord dopo il Lazio è la Liguria a destinare più risorse, (1.932), seguita da Emilia Romagna (1.810 euro) e Piemonte (1.787 euro). In alcune regioni del Sud, come la Calabria, l’insieme delle entrate disponibili non assicura, si legge nel Rapporto dedicato proprio alla Regione Calabria, il finanziamento integrale del servizio, come stabilisce la Costituzione.
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