Sono pronti a scioperare di nuovo ginecologi e ostetriche italiani, come già successo esattamente un anno fa. L’ “ultimatum” a Governo, Parlamento e Regioni è stato dato oggi dalle principali associazioni e società scientifiche di categoria, secondo cui nessuna delle rivendicazioni della precedente astensione ha ricevuto risposta. Sono due le richieste principali, la messa in sicurezza dei punti nascita, con la chiusura di quelli che effettuano meno di 500 parti l’anno come previsto dalla legge, e un nuovo provvedimento sulla responsabilità professionale che limiti i contenziosi medico legali.
”Secondo gli ultimi dati disponibili – hanno spiegato gli esperti durante la conferenza stampa – sono 128 i punti nascita che effettuano meno di 500 parti l’anno, con in Campania e Sicilia il numero più elevato. Considerando che nel 2010 il ministro Fazio parlava di 158 punti nascita da chiudere o mettere in sicurezza da allora se ne sarebbero chiusi al massimo una trentina”. Anche il problema della responsabilità professionale si sta aggravando. ”Un numero crescente di aziende – spiegano – non sta rinnovando la polizza assicurativa per la responsabilità civile, prevista dal contratto di lavoro”.