Da venerdì 14 febbraio i dipendenti di Acque potabili siciliane dovranno restituire le chiavi, i mezzi e i badge. Lo smantellamento della società che gestisce il servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo è iniziato. Ma i lavoratori non hanno intenzione di arrendersi: immediata la reazione, con l’occupazione della sede dell’Ato 1. Nessuna organizzazione sindacale, solo operatori con ancora indosso le tute targate Aps.
Dopo due mesi di calma apparente, il salto nel buio per i 200 dipendenti che operano nel Palermitano è arrivato. “Il presidente della Regione è totalmente assente, non abbiamo avuto nessun tipo di segno concreto ma soltanto promesse prima”, dice Mario Motta, dipendente di Acque pubbliche siciliane. “Chiediamo ai sindaci dei 52 Comuni di intervenire, è un’emergenza sociale che rischia di mettere in crisi il sistema idrico”.
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