“Solleviamo la nostra protesta verso i toni e le generalizzazioni presenti nelle notizie diffuse dagli organi di stampa che dipingono il teatro privato siciliano come una congerie di personaggi truffaldini e fraudolenti”. Lo affermano in nota congiunta dodici associazioni teatrali di Catania sull’inchiesta della Procura di Palermo.
“L’unica contestazione mossa ai firmatari del presente comunicato – si legge nel documento – si fonda su un aspetto circoscritto della documentazione prodotta all’Assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana: l’autocertificazione relativa all’assolvimento degli obblighi previdenziali, assistenziali e di collocamento. A nostro avviso c’è una diversa interpretazione del termine ‘obblighi’ che significa ‘obbligo di denuncia delle attività e del personale artistico e tecnico in esse coinvolto negli enti preposti’ e non ‘pagamento’ degli oneri da essi derivanti che possono essere assolti anche successivamente. È, dunque – prosegue la nota – una contestazione squisitamente interpretativa alla quale intendiamo contrapporre argomentazioni interpretative in tutte le sedi: certi che le interpretazioni lessicali da noi fornite fugheranno del tutto i motivi della contestazione e le conseguenti deduzioni, dimostrando la nostra assoluta buona fede. La diffusione della notizia, così com’è apparsa sugli organi di stampa, diffama un intero settore e tende a delegittimare i risultati professionali, occupazionali, artistici, culturali e sociali raggiunti dal teatro privato siciliano negli ultimi decenni. Il teatro privato siciliano – conclude il comunicato – riversa nelle casse dello Stato molto di più delle somme ricevute come contributo all’attività, sotto forma di tasse, oneri previdenziali, diritti Siae”.
Il documento è firmato da Associazione Nuovo Mondo, Balletto di Sicilia, Centro Mobilità delle Arti, Centro Teatrale Siciliano, Città Teatro, Compagnia dell’Arpa, Gli Stravaganti, Gruppo Iarba, Piccolo Teatro, Scenario Pubblico, Statale 114 e Teatro della Città. .