L’Italia puntava molto su Federico Pellegrino nello sci di fondo, ma la sua corsa si è arrestata nella seconda semifinale della sprint individuale a tecnica libera. Solo sesto il 23enne aostano nella gara disputata al “Laura cross country Ski&Biathlon Centre” di Krasnaya Polyana. Nelle qualificazioni Pellegrino si era distinto totalizzando il terzo tempo assoluto e successivamente vincendo il proprio quarto di finale. Poi il buio in semifinale.
A trionfare è stato il norvegese Ola Vigen Hattestad davanti agli svedesi Teodor Peterson ed Emil Joensson. “Sono scoppiato di testa, di gambe, di tutto – confessa a fine gara Pellegrino -. Paradossalmente il terzo tempo in qualifica mi ha danneggiato perché sono finito nell’ultimo quarto di finale e ho poi avuto meno tempo per recuperare”.
Allo stesso tempo ammette di non aver “mai visto una pista così tosta in Coppa del Mondo. La neve in qualifica era dura, poi col sole ha cominciato a sfaldarsi e ho cominciato ad affondare con gli sci. Ma non cerco scuse, si dirà che ho ‘toppato’ ma non ho niente da recriminare, ho lavorato tanto e continuerò a migliorare. La rapidità ce l’ho, proseguirò con una preparazione da distance”.
Lo stesso atleta azzurro è consapevole di essersi ritrovato improvvisamente “senza benzina nelle gambe. Alla prima salita mi sono accorto che non giravano più e quindi ho fatto quello che potevo fare”. La sua Olimpiade potrebbe essere finita su questa pista: “Sognavo qualcosa di più ma continuerò a sognare ancora per qualche anno – assicura – Se guardo ai primi dieci al mondo, sono a quel livello ma se guardo ai primi 3 non sono ancora lì. Devo cominciare a vincere delle Coppe del Mondo”.
Giornata negativa anche nella sprint femminile. Fuori al primo turno Ilaria Debertolis, eliminata nei quarti Greta Laurent e fuori dalla finale anche Gaia Vuerich per solo mezzo secondo. “Un errore di inesperienza – ha ammesso quest’ultima -. Mi sono svegliata troppo tardi ma comunque ho raggiunto la semifinale, il mio obiettivo”.
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