Alcuni senzacasa hanno minacciato di lanciarsi dal tetto dell’assessorato alle Attività sociali del Comune di Palermo perché l’albergo in cui vivono da quattro anni, Villa Archirafi, in via Lincoln, ha chiesto loro il pagamento di un conto da 35mila euro.
Sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della Digos e i vigili urbani. Sul tetto c’erano Francesco e Domenica Dominici. “Siamo disperati – dice la donna – Come possiamo pagare questi soldi. Abbiamo un processo in corso. Anziché citare in giudizio il Comune, che avrebbe dovuto pagare, il titolare dell’albergo ha chiesto i soldi a noi”.
“Le famiglie che oggi hanno inscenato una protesta all’assessorato per le Politiche sociali le ho incontrate più volte negli ultimi mesi e a tutte loro sono state prospettate diverse soluzioni, che sono state sempre rifiutate perché l’unica richiesta è stata quella dell’avere subito una casa popolare”, afferma l’assessore comunale di Palermo, Agnese Ciulla, sottolineando che “purtroppo queste famiglie hanno preferito continuare ad occupare l’Albergo Villa Archirafi, cosa che fanno ormai ininterrottamente da oltre tre anni e che ha portato, per quanto è noto agli Uffici, ad un contenzioso giudiziario e a sentenze di condanna da parte del Tribunale che ha imposto loro il pagamento di somme cospicue”.
“Nonostante tutto – aggiunge l’assessore in una nota – abbiamo ribadito e ribadiamo di essere pronti al dialogo, per prospettare tutte le soluzioni in linea con la legge e con le possibilità dell’amministrazione comunale, dall’auto-recupero, al contributo, all’ospitalità, nell’ambito di un più organico piano d’azione per la casa cui l’Amministrazione sta lavorando e per il quale ha chiesto anche l’interessamento attivo di Prefettura e Regione”. “Sulle somme che queste famiglie devono all’Albergo Villa Archirafi, che occupano dal 2010 – chiarisce infine l’assessore Ciulla – l’amministrazione non può e non potrà intervenire né rispondere di ciò che è stato o sarà stabilito con sentenze e provvedimenti adottati da altri Organi competenti”.
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