Tensione a Montecitorio, dove un gruppo di manifestanti, probabilmente riconducibili al movimento dei Forconi, ha indetto un sit-in in via degli Uffici del Vicario, dove si trova il palazzo in cui si riuniscono i gruppi parlamentari e i loro uffici.
La manifestazione, inizialmente pacifica, era mirata alla promozione di una petizione per rescindere i trattati europei e dire addio all’Euro. La situazione è poi degenerata quando gli animi si sono riscaldati e si sono create frizioni con i poliziotti, in tenuta antisommossa, che avevano il compito di controllare lo svolgimento del sit-in.
Gli agenti hanno tentato di fermare i manifestanti, alcuni dei quali sono stati portati via. Il corteo si è in fine disperso dopo alcune cariche delle forze dell’ordine. Undici i forconi – o presunti tali – identificati dalle forze dell’ordine.
Intanto i proprietari degli esercizi commerciali in via degli Uffici del Vicario e delle strade adiacenti, hanno abbassato le saracinesche per paura di un’eventuale degenerazione degli scontri. Una quarantina di militanti del coordinamento 9 dicembre, frangia più ortodossa, guidata da Danilo Calvani, ha occupato la basilica di Santa Maria Maggiore con la minaccia di passarvi la notte dopo il no del sindaco della Capitale, Marino, all’impianto di tende in cui riposarsi. “Chiederemo la benedizione del Santo Padre” dice Calvani.
“Vorremmo chiarire una volta per tutta che i Forconi a Roma non ci sono. Non abbiamo nulla a che vedere con le azioni di oggi nella Capitale”. Lo ha detto Mariano Ferro, leader del Popolo dei Forconi, a conclusione di una riunione di coordinamento del movimento. “Abbiamo visto in tv ed appreso da radio e giornali on line quanto verificatosi oggi pomeriggio a Roma – ha aggiunto -: quella protesta non è la nostra protesta”.
“Non fosse altro – continua – perché abbiamo sempre detto e sostenuto che occorre mettere in piedi iniziative massicce e massimamente coinvolgenti. Sparute presenze, come quelle odierne, sembrano piuttosto utili solo in una logica di alimentare una falsa immagine del nostro movimento votato a disordini e violenze”. “Abbiamo, da tempo, scelto una strada diversa – ha concluso Ferro – e non ci lasceremo certo far tirare dentro in questa logica da chi spera di costruire, non sappiamo bene cosa, sul sacrosanto malcontento di tantissimi italiani”.
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