Christof Innerhofer mette la prima tacca sul medagliere azzurro. Suo l’argento nella discesa libera di Rosa Khutor, un risultato di grande prestigio non solo perché giunto in una disciplina in cui i successi tardavano ad arrivare per i nostri colori, ma anche perché è il secondo miglior piazzamento di sempre per un italiano, dopo l’oro di Zeno Colò nel 1952.
Quella di Innerhofer è stata la gara perfetta, meglio di lui è riuscito a fare solo lo specialista austriaco Matias Mayer, per tutti gli altri, invece, sono rimaste solo le briciole. Il bronzo è andato al norvegese Kjetil Jansrud.
L’altoatesino ha rischiato parecchio, attaccando fin dal balzo fuori dal cancelletto in una gara che logora i nervi, non fosse altro che per i 15 minuti di ritardo con cui è cominciata, causa guasto all’impianto di risalita.
Per Innerhofer, che non incasellava un risultato simile dai Mondiali di Garmish del 2013, è il podio della consacrazione. Per l’Italia una medaglia d’argento, forse non attesissima dai pronostici, ma che vale oro.
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