Centinaia di dipendenti della Regione aspettano da mesi l’anticipo del 70 per cent del Tfr per coprire spese sanitarie come prevede la legge, ma il Fondo Pensioni tiene tutto bloccato e non eroga le somme per carenza di risorse finanziarie. A denunciarlo è il Cobas/Codir, sindacato dei regionali.
Il sindacato solleva il caso dopo avere polemizzato ieri sulla richiesta, all’amministrazione dell’Assemblea siciliana, fatta da quasi la metà dei deputati regionali di avere l’intero Tfr maturato fino all’entrata in vigore della legge sulla spending review, scattata dal primo gennaio di quest’anno.
“Se il politico dell’Ars ha il diritto a chiedere l’intera liquidazione perché lo consente la legge e lo fa in una situazione finanziaria di estrema difficoltà per la Regione e per 30 mila persone senza stipendio – dicono Marcello Minio e Dario Matranga – vogliamo capire perché centinaia di lavoratori regionali che vivono problemi di salute, in alcuni casi anche gravi, non possono attingere al proprio Tfr, esercitando un diritto sancito dalla legge. Non chiedono ne aumenti di salario ne premi, ma solo avere quello che gli spetta per potere pagare le spese sanitarie”.
Il Cobas/Codir sottolinea che “i dipendenti hanno diritto a chiedere l’anticipazione del Tfr per l’acquisto della prima casa e per le spese sanitarie: ci sono centinaia di richieste bloccate da mesi, sono soldi che appartengono ai lavoratori ma non vengono corrisposti perché l’assessorato al Bilancio non sblocca le somme”.
Il sindacato ricorda la complessità delle procedure. “Le pratiche passano dalla Funzione pubblica all’Ispettorato sanitario, poi a una commissione medica che deve dare l’assenso o meno – concludono Minio e Matranga. – Quindi è necessario che un medico dell’Asp dia la sua valutazione che deve corrispondere a quella del medico di famiglia del dipendente, solo in questo caso l’istanza è in regola e finisce al Fondo Pensioni che deve erogare le somme. E invece non lo fa, tutto è bloccato”.
(Nella foto la protesta dei regionali)
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