La procedura di adozione avviata per la figlia di una suora congolese di 43 anni, violentata da un sacerdote del suo stesso Paese. La bambina è nata nel 2011 ed era stata data subito in affidamento ad una famiglia marchigiana per via del rifiuto della religiosa di riconoscere la figlia. Ma la donna oggi ha ottenuto il riconoscimento dalla corte di frequentare la figlia. La donna aveva preso i voti nel 1996 insieme alle sorelle del Petites Soeurs de Nazareth.
In seguito al rifiuto della Congregazione di riaccoglierla come consorella, la donna ha deciso di volere vedere la bambina. “Da qui separazione dal suo stato di suora e madre spirituale – si legge nella sentenza della prima sezione civile della Suprema Corte – e la transazione ad un nuovo stato di donna e madre che l’ha indotta al riconoscimento della figlia.
La Cassazione ha quindi revocato la procedura di adozione della famiglia marchigiana, permettendo alla donna di rivedere la bambina. Lo stesso risultato era già stato raggiunto nel 2012 quando il Tribunale dei minori le diede ragione, ma l’opposizione del pm in appello le aveva tolto questa possibilità, ma oggi la Cassazione le ha restituito il diritto di vederla.