È un stato sicuramente un momento di festa quello vissuto presso il quartiere Terreforti di Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina, dove è stato donato dalla Fondazione “Mancuso onlus” un ascensore a una ragazza disabile, Carmen Princiotta.
Presenti all’inaugurazione il parroco don Gaetano Franchina, il vice presidente della Fondazione “Mancuso onlus”, Salvatore Mancuso, il segretario generale, Nino Morabito, il presidente del consiglio, Antonio Scurria, l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Puleo, il consigliere Marco Donato Lemma, i giovani di “Pino il Pulmino”, la presidente dell’Unitalsi, Lina Papa, ma soprattutto tanti amici e vicini di casa.
Tutti i presenti avevano gli occhi rivolti verso l’ascensore dal quale, accolta con un caloroso applauso, è scesa Carmen accompagnata dalla mamma e dalla sorella. Dopo il saluto di padre Franchina è stata letto il brano evangelico della parabola del Buon Samaritino, icona del servizio gratuito a chi versa in condizioni di necessità.
Proprio di servizio, di amore al prossimo ha parlato padre Franchina nel suo breve intervento: “L’amore al prossimo è segno dell’amore verso Dio, chi ama il prossimo ama Dio, l’amore per Dio non necessità parole, ma fatti. Il cristiano sa che l’esortazione conclusiva della parabola del Buon Samaritano “va e anche tu fa lo stesso” è rivolta a lui. Ognuno, infatti, è chiamato a compiere il bene e questo si sa che sua natura è diffusivo”.
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Dopo ha preso la parola il segretario generale della Fondazione “Mancuso onlus”, Nino Morabito, il quale con la voce rotta dall’emozione ha detto: “Ho creduto in questo progetto e l’ho portato avanti con grande dedizione. Questo progetto – precisa Morabito – nasce con l’idea di dare libertà a Carmen, quella libertà di cui noi tutti godiamo. Abbiamo come Fondazione bisogno di tutti i santagatesi i quali possono sostenere i nostri progetti attraverso le donazioni del 5 x mille”.
“Con grande soddisfazione la Fondazione Mancuso onlus oggi ha raggiunto un importantissimo traguardo di civiltà e di solidarietà, donando a Carmen un ascensore che per Lei rappresenta quella libertà che per anni le era stata negata”, cosi Salvatore Mancuso, vice presidente della fondazione. “Adesso Carmen – ha continuato Mancuso – potrà finalmente uscire di casa ogni qualvolta lo desideri. Un ringraziamento va a Nino Morabito, a Canio Mazzaro, che ha donato alla Fondazione le somme utilizzate per l’acquisto e l’installazione dell’ascensore. Si ringraziano inoltre Antonio Scurria e Gianluca Amata, che si sono fatti portavoce delle istanze della famiglia di Carnem e il geometra Carmelo Sanna, che ha contribuito alla elaborazione tecnica del progetto”.
L’ultimo intervento è stato della sorella di Carmen, Viviana: “Mi auguro che chiunque incontri le medesime difficoltà nostre, possa trovare, nell’esempio di felice conclusione di questa grande tribolazione, coraggio e speranza per tirare fuori unghie e denti, reclamando a voce alta un diritto sacrosanto che è quello di far uscire di casa i disabili”.
