Avrebbero realizzato un impianto industriale a fronte di licenze ottenute dal Comune di Agrigento per serre integrate con pannelli fotovoltaici per l’allevamento e la coltura biologica. È l’accusa contestata alla società ‘M&A Rinnovabili’ che ha disposto dei sequestri preventivi, adesso al vaglio del Gip. La guardia di finanza di Agrigento ha sequestrato conti correnti, documentazione amministrativa e contabile a Salvatore Moncada, 51 anni, Stefano Moncada, 49, Girolamo Caruso, 61, della ‘M&A Rinnovabili’ società che controlla al 100 per cento la società agricola Solar farm di cui è legale rappresentante Salvatore Moncada e della società Agricola Solar Farm, di cui è legale rappresentante Stefano Moncada.
Ad eseguire il decreto – emesso dal procuratore Renato Di Natale e dai sostituti Giacomo Forte e Salvatore Vella del dipartimento reati ambientali e societari – è stato il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Agrigento. Salvatore e Stefano Moncada e Girolamo Caruso risultano indagati in quanto “in concorso fra loro – Salvatore Moncada nella qualità di legale rappresentante della M&G Rinnovabili (società a nome della quale veniva presentata istanza di rilascio di concessione edilizia al Comune di Agrigento) e della Moncada Energy Group S.r.l., Stefano Moncada nella qualità di legale rappresentante della Solar Farm s.r.l., Caruso in qualità di progettista e direttore dei lavori – realizzavano, senza la prescritta autorizzazione unica regionale, in contrada Monte Narbone ad Agrigento, classificata come zona agricola dagli strumenti urbanistici del Comune, un impianto di produzione di energia elettrica, da considerarsi a tutti gli effetti impianto industriale della portata di 6,5 MW, mediante la realizzazione di 54 pannelli fotovoltaici con copertura di una estensione di terreno di oltre 100.000 metri quadrati”.
“L’impianto – sostiene la Procura – è stato realizzato in totale difformità del provvedimento del 2009 del Comune”.
Il “re dell’eolico” di Agrigento, Salvatore Moncada, il fratello Stefano e il progettista Girolamo Caruso risultano indagati per le ipotesi di reato di truffa, violazione della normativa in materia urbanistica ed evasione fiscale. Secondo la Procura dietro la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, costruito in contrada Monte Narbone, in violazione delle autorizzazioni comunali che consentivano solo la realizzazione di un allevamento di polli, vi sarebbe un business di oltre 9 milioni di euro di finanziamenti già percepiti sotto forma di contributi ottenuti indebitamente. Il provvedimento di sequestro preventivo di conto correnti e di documentazione contabile ed amministrativa è stato già trasmesso al Gip per la convalida.