“È una festa di popolo che ha una grandissima tradizione in Sicilia, la cui eco è per tutta l’Italia. Una manifestazione di fedeli che esprime la devozione, la fede radicata nella terra siciliana, e in particolare in questa arcidiocesi”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha commentato i festeggiamenti per Sant’Agata.
“Questo è di esempio per tutta la nostra amata Chiesa in Italia – ha aggiunto l’arcivescovo di Genova – di come la fede e le devozione a Gesù e alla Santa Vergine possano ispirare la storia e la società secondo i valori evangelici e la vita ‘buona’ di cui il Vangelo è ispiratore. Sono molto contento di questa mia presenza e incoraggio i catanesi a continuare su questa strada di fede e civiltà”.
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Si è concluso il giro esterno della patrona del capoluogo etneo, come sempre con grande partecipazione, affetto e devozione. Il fercolo votivo con le spoglie della martire è rientrato in Cattedrale poco dopo le 5.30, mentre le candelore, che anticipano il passo della vara, avevano compiuto la processione già alle 3.30.
La folla ha accompagnato Sant’Agata fino alle prime luci dell’alba: una moltitudine di persone vestite di bianco che hanno salutato con gioia e commozione l’apertura della “Cammaredda”.
Durante il “giro esterno” della Santa c’è stato un incidente: è crollato il ballatoio di un balcone ed una donna è rimasta ferita.
Anche Papa Francesco, al termine dell’udienza generale il Papa ha ricordato che la Chiesa ha celebrato San’Agata, dicendo: “Aiuti voi a comprendere l’importanza della purezza e della verginità; aiuti voi, cari ammalati, ad accettare la croce in spirituale unione con il cuore di Cristo; e incoraggi voi, cari sposi novelli, a comprendere il ruolo della donna nella vostra vita familiare”.
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