È ancora in fuga Domenico Cutrì, l’ergastolano evaso ieri a Gallarate (Varese) durante un assalto al furgone della polizia penitenziaria davanti al tribunale dove il detenuto doveva affrontare un processo per truffa e assegni falsi. Durante il conflitto a fuoco ha perso la vita il fratello di Cutrì, Antonino, 30 anni, arrestato in passato per possesso di armi e droga.
Domenico Cutrì era un detenuto effettivo al carcere Cerialdo di Cuneo ma, dopo una segnalazione per la sua pericolosità, era stato trasferito al penitenziario di Busto Arsizio. Oltre all’evaso, carabinieri e polizia cercano altri quattro uomini entrati in azione a bordo di due auto.
L’assalto è durato pochi minuti, sotto gli occhi di diversi testimoni. Gli uomini del commando hanno minacciato gli agenti, puntando le pistole e intimando di liberare il detenuto; uno di loro ha anche spruzzato spray urticante negli occhi di uno dei poliziotti. Un altro agente è stato spinto giù dalle scale del Tribunale, e nella caduta ha riportato un lieve trauma cranico. Dopo aver preso Cutrì, è iniziata una sparatoria durante la quale sono stati esplosi una trentina di colpi.
Un’auto è stata abbandonata vicino il tribunale, mentre l’ergastolano è fuggito insieme ai complici a bordo di una Citroen C3 nera, targata EM 197 Z, dove era stato caricato anche Antonino. Nella fuga i banditi sono andati verso Cuggiono, un paese in provincia di Milano dove vive la madre dei Cutrì e l’hanno portata insieme al figlio all’ospedale di Magenta. Per Antonino non c’è stato nulla da fare ed è morto poco prima della 16. La donna invece è stata sentita dagli investigatori ma non risulta indagata.
La Citroen C3 è stata ritrovata dai carabinieri in un parcheggio vicino l’ospedale. Da lì i fuggitivi avrebbero rubato un altro veicolo con il quale hanno continuato la fuga. Posti di blocco sono stati disposti in particolare, in provincia di Novara, dove nel 2006 l’uomo partecipò all’omicidio per cui stava scontando l’ergastolo nel carcere di Cuneo a altri al confine con la Svizzera.
Nel bagagliaio della macchina abbandonata vicino il tribunale, una Nissan è stato trovato un arsenale fatto di fucili a pompa e a canne mozze oltre che di diversi proiettili di vario calibro. A trovarlo i Carabinieri della compagnia di Gallarate, secondo i quali le due auto usate nell’agguato erano state rapinate nella stessa giornata di lunedì, poche ora prima di entrare in azione.