“Abbiamo bisogno di un aiuto di tutte le parti per ridurre il costo lavoro, non vogliamo arrivare a livelli Polonia e Romania, ma abbiamo messo un target di riduzione del 15 per cento che ci sembra possibile”. Con questa richiesta i vertici di Electrolux si rivolgono al governo Letta. Per Ernesto Ferrario, amministratore delegato di Electrolux Italia, sulla riduzione del costo del lavoro non sarebbe mai arrivata una risposta da parte dell’esecutivo. “Solo oggi – spiega l’ad di Electrolux Italia – c’e’ un tavolo sul problema degli elettrodomestici dopo anni che cerchiamo di portare il problema all’attenzione del governo e dei sindacati”.
Ribadisce inoltre Ferrario che la compagnia non ha “mai proposto la riduzione del 40 per cento degli stipendi né la riduzione dell”orario di lavoro: noi non abbiamo nessuna leva per ridurre lo stipendio dei dipendenti ne’ il cuneo fiscale, ma possiamo fare ricorso solo al contratto di secondo livello – spiega ancora Ferrario – . Abbiamo chiesto congelamento salari e del loro effetto inflattivo. Ridurre a sei ore l’orario non possiamo farlo autonomamente e’ impossibile legalmente e praticamente. L’unica cosa che possiamo fare e’ prolungare le sei più due ore ma con un contributo di solidarietà da parte del governo”.
Durante l’audizione informale in Commissione Industria al Senato, Ernesto Ferrario ha parlato anche della relazione con con i sindacati: “Siamo gli unici che presentano documenti e proposte – dice -vorremmo capire dai sindacati e dal governo cosa c’è sul tavolo: se continua a non esserci niente siamo in difficoltà, al tavolo del 17 si presentino con una proposta concreta”. Ma Ferrario parla a tutto campo e rendiconta anche dell’incontro con il ministero dello sviluppo: “Stamattina abbiamo visto il ministro Sviluppo se non riceviamo informazioni – continua – non possiamo fare un piano quinquennale, ma faremo un piano annuale, vorrà dire che investiamo solo per quest’anno ma l’anno prossimo siamo qui di nuovo
Il presidente della Commissione Industria, Massimo Mucchetti, ha dato una nuova audizione ai vertici di Electrolux l’11 febbraio ed ha aggiornato la seduta dopo che alcuni senatori ne hanno fatto richiesta. “Vogliamo prima vedere le risposte dei sindacati e del governo, vedremo alla riunione del 17 – dice l’amministratore di Electrolux – Noi non abbiamo avuto nessun tipo di risposta ufficiale”. E sullo stabilimento di Porcia aggiunge: “non abbiamo mai detto questo non c’e’ scritto su nessun documento ufficiale”.