Torna a riunirsi oggi l’Assemblea regionale siciliana, dopo settimane trascorse dall’approvazione della Finanziaria, poi bocciata quasi in toto dal Commissario dello Stato. Conclusa l’interlocuzione con il governo romano, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, stanno lavorando a quello che chiamano “il secondo tempo della Finanziaria siciliana”, a tutti gli effetti una manovra bis.
“Dobbiamo comprendere ancora esattamente la consistenza finanziaria di questa operazione – spiega Bianchi – per procedere efficacemente e nel più breve tempo possibile”. Ma, fa capire, bisogna fare presto e chiudere la partita entro il mese. Il salvagente di Palazzo Chigi consente alla Sicilia di attivare un piano decennale di rientro, liberando nell’immediato una parte consistente degli oltre 500 milioni di euro congelati dal commissario per essere appostati nel Fondo rischi dei residui attivi. “Si tratta però di capire – ribadisce Bianchi – quante di quelle risorse liberate sono effettivamente disponibili”.
Un’incertezza ancora irrisolta che ha spinto i dipendenti regionali e, in generale, il personale del pubblico impiego a scendere in piazza per manifestare il proprio malessere. Due i sit in previsti oggi: uno a piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione, l’altro in via Notarbartolo, davanti all’assessorato all’Economia. La protesta non riguarda soltanto il ritardo nel pagamento degli stipendi, ma anche le insicurezze connesse con la grave stangata del Commissario dello Stato alla legge di stabilità regionale, che mette a rischio le risorse disponibili per Soprintendenze e musei, comunità per disabili e alloggio.
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