Il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sul decreto “svuota carceri”. Lo ha annunciato in Aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Sul testo, infatti, nel pomeriggio non è stato trovato l’accordo in Conferenza dei capigruppo e, dunque, l’esecutivo ha scelto di aggirare l’ostacolo blindando il testo.
“C’è un problema che riguarda i regolamenti parlamentari: davanti all’ostruzionismo dell’opposizione, la maggioranza ricorre alla fiducia. Se non si cambia il regolamento, non ne usciamo”, ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Per il governo Letta si tratta della nona questione di fiducia.
Il ministro è arrivato alla decisione dopo che le opposizioni hanno deciso di non ritirare gli emendamenti al testo. Netto il no del Movimento 5 Stelle. I deputati pentastellati hanno abbandonato la commissione Giustizia della Camera in segno di protesta per “una gestione dittatoriale dei lavori” sul piano carceri. “Tre minuti per otto emendamenti – lamentano – sono un colpo di mano”.
“Avevamo dato disponibilità a ridurre il numero degli emendamenti ma… niente! Gli emendamenti – spiega su Facebook il deputato 5 stelle e vicepresidente della II commissione di Montecitorio, Alfonso Bonafede – potevano essere discussi soltanto per 3 minuti per ogni gruppo (di solito sono 5 minuti per dichiarazione di voto e un minuto a testa per i deputati). Ho dichiarato, a nome del M5S, che siamo incompatibili con una votazione farsa palesemente gestita in modo dittatoriale! Per questo siamo usciti dalla commissione!”.
Nei giorni scorsi, era salita la contrapposizione per la libertà anticipata speciale, contenuta nel decreto del governo, che aveva fatto parlare di indulto mascherato. “Noi siamo incompatibili con questo sistema”, dice il deputato Vittorio Ferraresi. “Svuotacarceri: usciranno assassini, mafiosi e stupratori! No indulto”. È il titolo di un post sul blog di Beppe Grillo contro il decreto legge che si discute oggi in aula alla Camera.
“Con le modifiche migliorative al decreto carceri votate in commissione – afferma il presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd) – abbiamo spuntato ogni slogan propagandistico. Non vi sono evidentemente argomenti per attaccare un provvedimento che sfoltendo la popolazione carceraria senza rinunciare a esigenze di sicurezza contribuirà a ridare dignità a chi vive dietro le sbarre”.