Il boss Rosario Gambino, accusato di traffico di droga, è stato assolto dalla Corte d’appello di Palermo. I giudici, al termine del secondo processo d’appello imposto dalla Cassazione, hanno annullato la precedente condanna a 20 anni.
Il dibattimento nasce dall’inchiesta di Giovanni Falcone su un maxi traffico di droga tra gli Usa e la Sicilia, denominata Pizza Connection. Gambino, nipote di Joseph Gambino, tra i capi di Cosa nostra statunitense, è stato condannato e detenuto 25 anni in America ed è stato estradato in Italia nel 2009. Assistito dagli avvocati Antonino De Lisi e Angela Ajello, Gambino è stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Le imputazioni dalle quali Gambino è stato assolto si riferiscono a vicende comprese tra il ’78 e ’80 e sono quasi contemporanee rispetto a quelle contestategli negli Stati Uniti. La vicenda americana riguarda un traffico di 8 chili di eroina che furono scoperti a New York: per questo motivo Gambino è stato condannato a 28 anni di carcere che ha quasi del tutto scontato negli Usa. Il processo italiano riguardava invece un traffico di 40 chili di eroina scoperti all’aeroporto milanese di Linate e destinati al mercato siciliano.
Per questa storia Gambino fu condannato in primo grado dal Tribuale di Palermo il 6 giugno 1983 a 20 anni di carcere. La pena fu poi ridotta dalla Corte d’Appello ma in un periodo successivo i difensori hanno fatto rilevare che l’imputato non poteva difendersi per un “legittimo impedimento”, dato che era detenuto oltre oceano. Dopo una lunga battaglia legale il processo è stato riaperto, su ordine della Cassazione e per la vicenda italiana Gambino è stato assolto