La Juventus continua la sua marcia inarrestabile passeggiando anche sui resti dell’Inter di Walter Mazzarri. Un 3-1 senza appello che vede i bianconeri allungare sulla Roma, in attesa del recupero della partita con il Parma, e i nerazzurri venire scavalcati anche dal Verona e agganciati dal Torino.
Parliamo di resti perché così sono apparsi i giocatori nerazzurri. Prigionieri di un atteggiamento quasi rinunciatario, soprattutto nei primi 45 minuti, e di conseguenza propensi all’errore anche banale.
La Juve si conferma la solita schiacciasassi, che infierisce senza pietà sul cadavere della preda mettendone in luce tutti i difetti.
L’inizio gara dei bianconeri è pressante e non concede respiro all’Inter. Infatti dopo 15 minuti Pirlo riesce a trovare Lichtsteiner in area. Il terzino è pronto a deviare di testa alle spalle di Handanovic.
Il precoce vantaggio non ferma gli attacchi dei ragazzi di Conte che, se possibile, si fanno ancora più intensi. L’Inter prova a uscire dal bunker sfruttando i contropiede e in un’occasione Palacio avrebbe la possibilità di fulminare Storari ma il suo pallone si spegne altissimo.
Nella ripresa lo spartito non cambia, nonostante l’Inter si ripresenti con Milito al fianco di Palacio. Dopo soli due minuti Nagatomo commette un errore fatale che Chiellini sfrutta subito per ottenere il raddoppio.
Tempo dieci minuti e arriva il tris. Botta forte di Pogba, Handanovic respinge e Vidal è pronto a sfruttare la ribattuta. A questo punto è un’unica sinfonia bianconera.
Mazzarri cerca di cambiare qualcosa inserendo D’Ambrosio e Botta al posto di Jonathan e Kovacic. La squadra sembra avere una scossa e infatti accorcia le distanze con Rolando al 72′ che risolve una mischia davanti a Storari.
I nerazzurri cominciano a uscire dal guscio e si fanno pericolosi due volte nel finale, prima con Palacio e poi ancora con Rolando di testa. A quel punto però è troppo tardi. La Juventus controlla e porta a casa tre punti pesantissimi. Mazzarri dovrà cercare di dare una scossa ai suoi per cercare di salvare una stagione che sta diventando troppo simile a quella precedente.