Dopo il grande successo della prima, torna lo spattacolo teatro cena “Sale e pepe”: sabato 1 febbraio, l’attore Paride Benassai torna al ristorante Per Bacco di Agrigento per ripercorrere la tradizione culinaria siciliana, sciorinando il menu della serata con aneddoti popolari che consumano babbaluci e vendette, affinano strategie per la sopravvivenza che riconducono anche al quadro “L’ultima Cena” di Leonardo, parte intergrante della scena.
Ottanta minuti di puro divertimento con la particolare interazione dell’attore Paride Benassai con il pubblico che è coinvolto attivamente e partecipa alla creazione spettacolare. Immaginiamo di trascorrere una bella serata in compagnia di amici comodamente seduti a tavola in un locale accogliente con una bella atmosfera, una cena appetitosa e un buon bicchiere di vino.
A un certo punto della serata salta fuori, come nella magia del teatro, uno spassoso e divertente cuoco con la sua stravagante cucina e le sue improbabili ricette.
Lo Chef dinanzi a fornelli, pentole, casseruole, odori, erbe e spezie da voce al suo racconto e sciorinando il suo “personale cunto siciliano” . In una cucina improvvisata fatta di parole, cibo ed odori Benassai trasporta in un esilarante racconto sul cibo, simbolo di un rito sociale.
Uno spettacolo che unisce la scena popolare con la cultura del suo cibo, perché il cibo è cultura commestibile. Autentico teatro contemporaneo in cui rivive la magia di una identità tutta mediterranea, per un linguaggio scenico fatto di recitazione, gesti, immagini ed evocazioni.
Lo spettacolo, in questa speciale occasione, esce dalla scena tradizionale del teatro per trasformare il luogo convenzionale di ristoro – Ristorante Per Bacco -in un teatro per qualche ora e si trasforma così nel luogo più appropriato e consono della scena, perchè ogni luogo può essere teatro purché sia buono lo spazio, il cibo, il teatro e il vino.
Come Shakespeare rappresentava le sue opere nelle taverne londinesi, così l’attore palermitano porta il suo teatro nelle trattorie, nelle osterie, in tutti quei luoghi di piacevole ristoro, in cui sia possibile – in una dimensione conviviale – accogliere l’inossidabile combinazione tra il cibo, il vino e le parole della scena popolare.