Scongiurata per il momento l’interruzione del servizio idrico in 52 Comuni del Palermitano. Un bacino di 500 mila utenze. Il rischio che i Comuni rimangano a secco è legato a doppio filo alla vertenza Acque potabili siciliane. La società già da oggi avrebbe dovuto iniziare a rimettere le reti idriche nelle mani delle singole amministrazioni comunali, che secondo quanto confermato dagli stessi sindaci, non sono in grado di gestire da sole il servizio.
Dopo oltre 48 ore di proteste di lavoratori e amministrazioni comunali e dopo che con i dipendenti hanno occupato la sede dell’azienda, è arrivato ieri sera un accordo tra Regione, curatela fallimentare , Comuni e Ato. Affidate a quest’ultimo, in via transitoria le reti e la gestione del servizio. Resta incerto anche il futuro dei 206 lavoratori Aps, che potrebbero essere licenziati alla scadenza dell’esercizio provvisorio prevista per il 14 febbraio.
Intanto è stata revocata l’assemblea unitaria permanente dei lavoratori indetta dai sindacati. Dopo la pubblicazione della manifestazione di interesse ora non resta che attendere le candidature delle aziende, pubbliche e private, alla gestione della rete idrica nel comprensorio. Se non verrà presentata nessuna proposta, dal 5 febbraio il servizio tornerà in gestione all’Ato. Lo comunica la Uiltec, per bocca del segretario generale Maurizio Terrani: “Restiamo attenti e vigili sull’evolversi della vicenda, occorre lavorare insieme all’assessorato regionale all’Energia e con la Provincia per garantire il servizio idrico integrato ai cittadini e tutelare i lavoratori”.
Una soluzione che argina temporaneamente il rischio dello stop al servizio idrico, ma che non mette la parola fine alla vertenza e al problema dell’interruzione del servizio idrico. Non sono state infatti reperite ancora le risorse con cui l’Ato, commissariato, dovrà occuparsi dell’erogazione dell’acqua e della gestione di depuratori e fognature. Resta incerto anche il futuro dei 206 lavoratori Aps, che potrebbero essere licenziati alla scadenza dell’esercizio provvisorio prevista per il 14 febbraio.
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