Scarlett Johansson, dopo 8 anni di collaborazione, ha deciso di rinunciare alla carica di ambasciatori di Oxfam con un comunicato ufficiale affidato al suo ufficio stampa.
La SodaStream, azienda produttrice di apparecchiature per gasare l’acqua e creare delle bibite, ha chiamato Scarlet Johansson come testimonial per lo spot da trasmettere durante il Super Bowl.
Lo spot, che alla fine non andrà in onda, è diventato virale in pochissime ore, ma l’accordo economico tra l’azienda israeliana e l’attrice ha scatenato le ire degli attivisti pro palestinesi.
Il motivo è la stessa azienda. Infatti, Soda Stream possiede uno stabilimento all’interno di un insediamento israeliano in Cisgiordania, territorio nelle mani dello stato di Israele dal 1976, ma rivendicato dai palestinesi.
La SodaStream però rifiuta le accuse di chi li definisce degli sfruttatori. L’azienda, infatti, ha spiegato che nel suo stabilimento impiega lavoratori israeliani e palestinesi e che il suo stabilimento rappresenti un modello di cooperazione pacifica. Però gli stabilimenti sono considerati illegali dal diritto internazionale e condannati dalla Oxfam.
Nonostante le dichiarazioni dell’attrice che spiega di essere “sostenitrice della cooperazione economica e dell’interazione sociale tra un Israele democratico e la Palestina”, non si è riusciti ad arrivare ad un accordo e così l’attrice ha interrotto il suo rapporto e l’organizzazione ne ha accettato le dimissioni da ambasciatrice.
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