Uno strano giallo si è consumato al termine dell’ultima puntata di Servizio Pubblico, la trasmissione di La7 condotta da Michele Santoro, che aveva tra i suoi ospiti in studio l’ex pentito Vincenzo Scarantino, l’uomo che si era auto imputato la responsabilità della strage di via D’Amelio.
Terminata la trasmissione, il falso pentito, che stava tornando in albergo a bordo di un’auto della produzione, è stato oggetto di un vero e proprio blitz della polizia, che aveva allestito appositamente un posto di blocco con cinque auto di fronte agli studi di Cinecittà, e che ha prelevato Scarantino per portarlo in Questura, salvo poi ricondurlo in hotel in tarda notte. L’ex pentito parrebbe essere in stato d’arresto, ma non sono note ancora le motivazioni.
Nel corso della diretta, Scarantino, coperto da una machera, ha raccontato la sua versione della vicenda che lo vide, nel 1993, dopo un anno di carcere duro a Pianosa, scegliere di pentirsi e di collaborare con la giustizia, salvo poi ritrattare, poco tempo dopo, le dinamiche raccontate della strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, dichiarando di essere stato costretto a mentire da un “suggeritore” dopo aver subito torture.
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