A due anni dall’acquisizione per 12,5 miliardi di dollari, Google vende a Lenovo il comparto smartphone Motorola Mobility per 2,91 miliardi di dollari.
E i motivi per cederla non mancavano di certo: l’acquisto dell’azienda di Libertyville nel 2012 non ha fruttato praticamente nulla a Big G, anzi, ha segnato un rosso di 645 milioni di dollari soltanto nei primi tre trimestri del 2013. L’unica ragione ad aver spinto Google all’acquisizione sono stati gli 11.000 brevetti in possesso di Motorola, che avrebbero permesso l’avvio di una produzione autonoma di smartphone per competere direttamente con gli altri big quali Nokia, Apple e Blackberry. Ma una gamma di device targati Google avrebbe creato un conflitto d’interessi con gli altri produttori che utilizzavano il sistema operativo Android.
We’ve just signed an agreement to sell Motorola to Lenovo for $2.91 billion: http://t.co/PKDXrTq6Oe pic.twitter.com/vLcDBXlvIh
— A Googler (@google) 29 Gennaio 2014
Lenovo diventa ora di diritto un big nel settore smartphone, nella speranza che l’acquisizione frutti un guadagno paragonabile a quello avuto con l’acquisto di IBM nel 2005, che ha portato l’azienda cinese ad essere il primo produttore di pc al mondo. Google tratterrà comunque i brevetti di Motorola e, oltre ai primi 660 milioni di dollari in contanti più gli 1,5 miliardi al terzo anniversario della chiusura dell’operazione, riceverà 750 milioni di dollari in titoli Lenovo.
“Lenovo ha le capacità di rendere Motorola Mobility un player globale nell’ecosistema Android – sostiene il CEO di Google Larry Page – Questa decisione consentirà a Google di devolvere la sua energia a una maggiore innovazione nell’ecosistema Android”. “L’acquisizione di un marchio icona renderà Lenovo un forte competitor globale per gli smartphone. Abbiamo fiducia nel fatto di poter unire il meglio delle due società e creare prodotti che piacciano ai clienti” afferma invece l’amministratore delegato di Lenovo, Yang Yuanqing.